Caos Juve, Spalletti si è già rotto le scatole: si cambia ancora - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Caos Juve, Spalletti si è già rotto le scatole: si cambia ancora - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Il caos ereditato da Igor Tudor non si è ancora dissipato e Spalletti ha già perso la pazienza. Per la Juve arriva una vera e proprio scossa.
Il derby della Mole doveva segnare la svolta, ma per la Juventus è arrivato un altro pareggio che lascia l’amaro in bocca. Contro il Torino, i bianconeri hanno collezionato l’ennesimo 0-0 di una stagione che continua a viaggiare tra alti e bassi, senza ancora trovare la chiave giusta per sbloccarsi. Dopo i numerosi segni X della gestione Igor Tudor, anche Luciano Spalletti ha dovuto fare i conti con lo stesso copione: solidità difensiva, tanto possesso, ma poca concretezza sotto porta.
Eppure le attenuanti non mancano. Il tecnico toscano è arrivato in corsa, ereditando un gruppo disorientato e plasmato per un calcio completamente diverso. C’è bisogno di tempo, di conoscenza reciproca e soprattutto di scelte chiare su come valorizzare al meglio i giocatori chiave. Spalletti lo sa bene: per ritrovare la brillantezza servirà osare, cambiare, prendersi qualche rischio. In questo momento la Juventus è una squadra in costruzione, ancora alla ricerca di un’identità definita e di automatismi che si intravedono solo a tratti. Ma l’idea di fondo è chiara: per risalire la classifica servirà una scossa tattica, e la sosta potrebbe diventare l’occasione perfetta per prepararla.
Dopo il pareggio con il Torino, Luciano Spalletti non ha nascosto la delusione, ma ha lasciato filtrare anche un senso di fiducia. Dobbiamo migliorare – ha dichiarato in conferenza, spiegando che la pausa per le nazionali sarà utilizzata per valutare nuovi assetti di gioco. Il tecnico ha poi aperto a un possibile cambio di modulo che potrebbe cambiare volto alla Juve: “Si può giocare anche con due punte, certo. Openda è una prima o seconda punta e può adattarsi. Le due punte aperte e la punta centrale, 4-3-3. Cercheremo di analizzare tutto con calma, ma sono prove da fare. Vlahovic ha dato disponibilità nonostante non fosse al meglio”.

Le parole dell’allenatore disegnano una Juventus diversa, più offensiva e meno prevedibile. Un 4-3-3 o un sistema a due punte permetterebbero di sfruttare meglio il potenziale di attaccanti come Openda e Vlahovic, che finora non hanno trovato piena intesa. L’obiettivo è rompere l’equilibrio sterile delle ultime settimane e restituire fluidità a una manovra troppo spesso piatta. La promessa è che dopo la sosta nascerà una Juventus nuova, più coraggiosa, più verticale e soprattutto più affamata. Spalletti non ha paura di cambiare: sa che solo attraverso l’evoluzione tattica potrà riportare la sua squadra a competere davvero per lo scudetto, nella ovvia speranza di tirare fuori il meglio da attaccanti come David, Vlahovic e Openda.
