Conte è senza cuore, lo ha fatto fuori: da gennaio non sarà più del Napoli - Gliaeroidelcalcio.com (screen Youtube)
Conte è senza cuore, lo ha fatto fuori: da gennaio non sarà più del Napoli - Gliaeroidelcalcio.com (screen Youtube)
Era una decisione già presa, ma la gara persa contro il Torino ha convinto ancora di più Conte. Il tecnico ha già deciso chi lascerà il Napoli a gennaio.
Il Napoli incassa la sua seconda sconfitta in Serie A: dopo lo stop con il Milan, stavolta sono stati i granata di Marco Baroni a imporsi di misura all’Olimpico Grande Torino. Non è un episodio isolato: il Torino sta diventando l’”ammazza grandi” di questo avvio, avendo steso anche la Roma. Per la squadra di Antonio Conte la serata lascia rimpianti e qualche campanello d’allarme: intensità intermittente, qualità nel rifinire ridotta e scarsa lucidità negli ultimi venti metri. Il contesto non aiuta: i rientri dalle Nazionali hanno eroso energie a diversi titolari e le rotazioni non hanno prodotto l’impatto desiderato. Senza Romelu Lukaku, ancora sulla via del recupero dall’infortunio al retto femorale, e con Hojlund acciaccato, il Napoli perde fisicità e profondità in area. In più, alcune alternative non hanno inciso come previsto sulle corsie esterne e nella gestione del possesso.
Conte, che ha restituito organizzazione e ambizione alla squadra, sa di dover attraversare questo tratto di calendario con pragmatismo: tenere la rotta, fare punti “sporchi” quando serve e non disperdere certezze per una sconfitta di corto margine contro un avversario in grande fiducia. Il quadro, comunque, spinge verso riflessioni strutturali. A prescindere dai rientri dagli stop, gennaio sarà una finestra importante per riallineare la rosa con le richieste del tecnico: snellire dove c’è ridondanza, alzare il livello dove mancano alternative affidabili e – soprattutto – preparare il terreno al rientro di Lukaku con slot di lista e minutaggi pronti ad accoglierlo. In altre parole, il Napoli non può permettersi di arrivare alla volata invernale col fiato corto: servono scelte nette, già impostate ora.
In questo scenario prende forma la prima decisione per il 2026: la possibile cessione di Pasquale Mazzocchi a gennaio. L’esterno, arrivato con entusiasmo e fortemente legato alla città, non è riuscito a scalare le gerarchie: Giovanni Di Lorenzo resta intoccabile a destra e, nei piani di Conte, anche il ruolo di vice è spesso stato coperto con altre soluzioni (adattamenti interni o rotazioni tattiche) più che con l’impiego continuativo di Mazzocchi. Il risultato è un minutaggio ridotto e prospettive limitate nel breve periodo. La scelta non è solo tecnica. C’è un tema liste: per reinserire Lukaku occorrerà liberare uno slot, e il profilo di Mazzocchi – per costo, ingaggio e ruolo – è quello che più agevolmente consente al club di operare senza alterare equilibri economici. La linea condivisa tra De Laurentiis e Conte è chiara: funzionalità e sostenibilità prima di tutto.

Dal canto suo, il giocatore avrebbe già espresso una preferenza: restare in Serie A, dove può garantire immediatezza di rendimento e si sente competitivo. Una valutazione di massima nell’ordine dei 4–5 milioni renderebbe l’operazione accessibile a diversi club in cerca di un esterno di spinta affidabile, abituato alla difesa a quattro ma in grado di muoversi anche da quinto. Non è una separazione polemica: è la fotografia di esigenze che non si sono incastrate, con il Napoli che deve liberare risorse e il calciatore che vuole tornare a sentirsi protagonista. Se tutto procederà lungo questi binari, Mazzocchi potrà trovare un contesto dove giocare con continuità, mentre il Napoli otterrà margine per completare i correttivi richiesti da Conte e rialzare l’asticella nel cuore dell’inverno.
