La Penna degli Altri

Cristiano Lucarelli: “Ho pagato per le mie idee”

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LA REPUBBLICA (Maurizio Crosetti) – Bella intervista di Repubblica a Cristiano Lucarelli. Di seguito alcuni passaggi

“[…] è colui che disse tenetevi il miliardo (al Toro, per preferire invece il suo Livorno), colui che da ragazzo si levò la maglia azzurra e sotto c’era Che Guevara, è il centravanti comunista quando il comunismo esisteva ancora, il simbolo della rossa gradinata livornese e poi si sa che si vive di etichette, ed è difficile scollarsele dalla pelle.

Lucarelli, lo sa che lei è nato nell’ultimo anno della Ternana in Serie A?

«No, non lo sapevo, si vede che era destino. Del resto, da giocatore riportai il mio Livorno in A dopo 53 anni, e perla prima volta in Europa».

E lo sa che tutti si ricordano di lei?

«Io lottavo per il pane, non per il filetto. Ho segnato 240 gol ovunque e a chiunque, sono stato capocannoniere ma tutto è stato sottovalutato rispetto ai miei ideali politici, che pure porterò nella tomba. Non è giusto. Quando mostrai il Che, avevo vent’anni. Ora ne ho 45 e sono quasi nonno».

[…] Direbbe ancora “tenetevi il miliardo”?

«Sì, perché sono le scelte a renderci quello che siamo. Se poi lei mi domanda se lo consiglierei a mio figlio, forse le rispondo di no. Perché ogni no e ogni sì vanno calati nel momento: io scelsi di fare il trapezista senza rete, mi andò bene. E comunque, un livornese ricco si sente sempre un po’ in colpa».

[…] Lucarelli, non pensa di avere pagato per le sue idee?

«Eccome! Anche da allenatore. E quando giocavo, perdevo sempre i ballottaggi. Lucarelli o Bojinov alla Juve? Bojinov! Lucarelli o Toni alla Roma? Toni! Idem in Nazionale. Passavo per essere l’esaurito militante rivoluzionario che, naturalmente, non sono mai stato».

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