Raccomandata da Dazn, vogliono 500 euro (Foto IG @calcioinpillole - glieroidelcalcio.com)
Raccomandata da Dazn, vogliono 500 euro (Foto IG @calcioinpillole - glieroidelcalcio.com)
Un’email e una raccomandata da Dazn che chiede 500 euro sta facendo tremare migliaia di utenti: ecco cosa c’è dietro.
Negli ultimi giorni, un messaggio inatteso ha mandato nel panico molti appassionati di calcio. Un’email e una raccomandata, arrivata con l’intestazione ufficiale di Dazn, la piattaforma di streaming sportivo più popolare in Italia, ha scatenato un vero e proprio caso.
In tanti si sono chiesti se si trattasse di una truffa, di un errore o di qualcosa di più serio. E la risposta, come spesso accade, è arrivata con il tempo, svelando una vicenda che – senza ombra di dubbio – lascerà il segno nel mondo del calcio online.
Facciamo un passo indietro. Dazn, come ormai tutti sanno, è la piattaforma che da alcuni anni detiene i diritti di trasmissione delle principali competizioni calcistiche italiane ed europee. Serie A, Serie B, coppe europee e persino alcuni tornei internazionali passano ormai dal suo catalogo. Il servizio ha rivoluzionato il modo di guardare il calcio, spostando il baricentro dal televisore tradizionale allo streaming su smartphone, tablet e smart TV. Tuttavia, proprio questa rivoluzione digitale ha aperto la porta a un fenomeno che da tempo preoccupa le emittenti: la pirateria.
E qui arriviamo al cuore del caso. “Cinquecento euro entro una settimana per non incorrere in conseguenze legali.” È questo, infatti, l’ultimatum contenuto nella famigerata email che migliaia di utenti italiani hanno ricevuto nei giorni scorsi. Il messaggio non è, come molti temevano, un tentativo di phishing o una truffa informatica, ma una vera e propria richiesta ufficiale da parte di Dazn. L’azienda di streaming sportivo ha deciso di agire concretamente contro chi, negli ultimi mesi, ha guardato illegalmente le partite di Serie A, Serie B e delle competizioni europee attraverso piattaforme pirata.

Secondo quanto emerso, la società ha inviato una lettera che parla chiaro: la cifra richiesta rappresenta “un indennizzo forfettario” per una “composizione bonaria” dell’accaduto. In pratica, pagando la somma, l’utente ammette implicitamente di aver utilizzato servizi illegali e si impegna “a non porre in essere, in futuro, ulteriori comportamenti che ledano i diritti” della piattaforma. Insomma, un modo per chiudere la questione senza arrivare in tribunale.
Chi riceve questa comunicazione ha sette giorni di tempo per rispondere. In caso contrario, la pay tv “si riterrà libera di avviare le iniziative giudiziarie appropriate”. A identificare gli utenti coinvolti sono stati il nucleo speciale beni e servizi della Guardia di Finanza di Roma e il nucleo di polizia economico-finanziaria di Lecce, sotto il coordinamento della procura locale. Si tratta, quindi, di un’operazione legale a tutti gli effetti, e non di una mossa isolata.
La Procura, infatti, considera legittima l’azione di Dazn nel richiedere quello che viene definito un “legittimo indennizzo”. In altre parole, la piattaforma sta esercitando un proprio diritto, cercando di ottenere un risarcimento proporzionato per i danni economici subiti.
Il consiglio, dunque, è chiaro: chi ha ricevuto questa email deve prenderla sul serio. Non è spam, non è un fake, ma un atto ufficiale. E se da una parte molti criticano la durezza del metodo, dall’altra Dazn sta lanciando un messaggio forte: la pirateria, nel calcio come altrove, non è più un “reato minore” da prendere alla leggera, non lo è mai stata.
