L'abbraccio di Sinner al papà (Foto Instagram - glieroidelcalcio.com)
L'abbraccio di Sinner al papà (Foto Instagram - glieroidelcalcio.com)
Dopo quanto accaduto nelle ultime ore intorno a Jannik Sinner oggi arriva lo sfogo “fa troppo male”. La vicenda è tutt’altro che chiusa.
Certe volte il silenzio pesa più delle parole. E quando arriva uno sfogo, seppur misurato, fa ancora più rumore. Nelle ultime ore attorno a Jannik Sinner si è tornato a parlare di una vicenda delicata, che pensavamo tutti fosse ormai alle spalle. Invece no.
Qualcosa si è mosso, qualcosa ha riaperto vecchie ferite. E le parole pronunciate – o meglio, quelle volutamente non dette – lasciano intendere che la storia non sia affatto chiusa. Anzi, che dentro ci sia ancora molta tensione, molto dolore, e soprattutto una verità che forse non è stata ancora raccontata fino in fondo.
Il nodo è tornato a stringersi attorno a un nome ben noto a chi segue da vicino la carriera del numero uno al mondo: Giacomo Naldi, ex fisioterapista del campione azzurro. Un professionista che per anni ha lavorato dietro le quinte, con discrezione, accompagnando Sinner nella sua crescita, fino a diventare parte integrante di un team che sembrava solido e ben collaudato. Poi, lo scorso anno, l’esplosione del caso Clostebol – una sostanza dopante vietata – e l’improvviso allontanamento di Naldi dallo staff. Nessuna accusa formale, nessuna squalifica. Ma abbastanza da scatenare dubbi, illazioni e una frattura netta, mai davvero chiarita.

A riaccendere il caso, stavolta, è stato il ritorno nel team di Umberto Ferrara, altro membro dello staff di Sinner che, prima del polverone mediatico, lavorava proprio al fianco di Naldi. Una notizia che non è passata inosservata tra gli addetti ai lavori, ma che soprattutto ha provocato la reazione dello stesso Naldi, sollecitato dai giornalisti mentre si trovava in vacanza.
La risposta, affidata a poche parole, è stata chiara ma carica di amarezza: “Ecco, ci risiamo. Ora ricomincia l’incubo, come nell’estate scorsa. Non ho alcuna intenzione di commentare. È una storia che mi ha amareggiato troppo, ha danneggiato la mia immagine. Quando sarà il momento opportuno parleremo di tutto con calma. Non voglio rovinarmi anche questa vacanza. Preferisco non commentare. Magari un giorno lo farò, ora fa troppo male”.
Parole pesanti, che mettono in luce una ferita ancora aperta e un clima tutt’altro che sereno attorno al mondo Sinner. Senza ombra di dubbio, la scelta di Ferrara riporta a galla dinamiche che sembravano superate e riapre interrogativi a cui, per ora, nessuno vuole – o può – rispondere. I tifosi, che finora hanno sempre difeso Jannik con forza, si ritrovano ora spiazzati. Il ritorno di Ferrara e l’esclusione confermata di Naldi lasciano tanti interrogativi.
La verità, forse, emergerà col tempo. Per ora resta questo “fa troppo male” che pesa come un macigno. Un segnale che qualcosa, dietro le quinte, continua a muoversi. E che la storia, nonostante tutto, è ancora lontana dal considerarsi conclusa.
