Donnarumma, la vendetta è servita: Luis Enrique zittito - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Donnarumma, la vendetta è servita: Luis Enrique zittito - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
La vendetta è un piatto che va servito freddo e per Donnarumma sembra proprio arrivato il momento. Luis Enrique è rimasto senza dire una parola.
Certe separazioni, anche quando sembrano inevitabili, lasciano cicatrici profonde. L’addio di Gianluigi Donnarumma al Paris Saint-Germain è uno di quei casi in cui il tempo, anziché lenire, sembra acuire il rimpianto. Il portiere italiano, approdato in estate al Manchester City, ha trovato la serenità e la fiducia che in Francia erano progressivamente venute meno. Dopo l’arrivo di Lucas Chevalier e le dichiarazioni di Luis Enrique sul nuovo corso tra i pali, l’ex rossonero aveva scelto di voltare pagina e ripartire in un contesto tecnico più adatto alle sue caratteristiche. Al City, Donnarumma ha convinto subito Pep Guardiola, che ne ha esaltato la capacità di unire reattività e costruzione dal basso. Nelle prime settimane in Premier League, i numeri raccontano di un rendimento altissimo: oltre l’80% di parate utili e cinque clean sheet su otto presenze tra campionato e coppe. Ma più dei dati statistici, a colpire è la rinascita emotiva di Gigio, apparso finalmente libero dalle tensioni mediatiche che a Parigi lo avevano accompagnato sin dal suo arrivo.
Al Parc des Princes, infatti, Donnarumma non era mai riuscito a scrollarsi di dosso le ombre di un ambiente esigente, spesso pronto a discutere ogni errore. Il suo addio, maturato tra incomprensioni e scelte tecniche discutibili, aveva diviso la piazza ma oggi molti tifosi del PSG sembrano pentiti. La sua uscita, sostituita dall’investimento su Chevalier, si sta rivelando più traumatica del previsto. E a distanza di pochi mesi, il portiere italiano sta raccogliendo elogi unanimi in Inghilterra, dove è già considerato uno dei migliori colpi estivi.
A Parigi, invece, il presente è ben diverso. Lucas Chevalier, chiamato a far dimenticare Donnarumma, si ritrova oggi al centro di un caso mediatico e sportivo che rischia di travolgerlo. Tutto è iniziato con un like galeotto, apparso sotto un video di propaganda legato al partito di estrema destra di Marine Le Pen. Un gesto forse involontario, ma sufficiente a scatenare la rabbia del Collectif Ultras Paris, la curva storicamente multietnica e politicamente sensibile del club. Il malumore è esploso in rete e sugli spalti, aggravato dal momento negativo del giovane portiere, protagonista di diverse prestazioni deludenti. Contro il Lione, nonostante la vittoria per 3-2, Chevalier ha mostrato incertezze che gli sono valse un 5 in pagella sia su L’Equipe che su Le Parisien.

L’errore in uscita sul secondo gol e la mancanza di autorità tra i pali hanno alimentato ulteriori critiche. Per difendersi, il portiere ha pubblicato un lungo messaggio sui social, spiegando che il like fosse un errore di scroll e prendendo le distanze da qualsiasi posizione politica estrema. Ma la toppa non è bastata. Molti tifosi hanno evocato apertamente il nome di Donnarumma, rimpiangendo non solo le sue parate ma anche la sua sensibilità fuori dal campo, ricordando il messaggio di solidarietà che l’italiano aveva dedicato alle vittime di Gaza. In un clima teso, Luis Enrique ha provato a proteggere Chevalier, difendendolo pubblicamente e scaricando le responsabilità sugli errori collettivi. Ma la frattura con i tifosi appare evidente. Oggi, il PSG si ritrova con un portiere in difficoltà e un rimpianto grande come il suo ex numero uno. Donnarumma, da Manchester, vola alto e guarda avanti. A Parigi, invece, il vento di contestazione soffia sempre più forte.
