Una vera batosta per Jannik Sinner, tifosi preoccupati (Foto IG @janniksin - glieroidelcalcio.com)
Una vera batosta per Jannik Sinner, tifosi preoccupati (Foto IG @janniksin - glieroidelcalcio.com)
Jannik Sinner era tornato e sembrava essere tornato ai livelli di sempre. Arriva, però, una batosta dalla quale è difficile rialzarsi.
Dopo i tre mesi di squalifica forzata, per molti considerata ingiusta, per un presunto caso di doping, Jannik Sinner era ritornato in campo con i suoi soliti numeri, con la sua solita sicurezza. Qualcosa, però, è andato storto.
Dopo gli Internazionali di Tennis a Roma, in finale persa contro Alcaraz, è arrivato il Roland Garros in Francia. Il torneo del Grande Slam, sempre sulla terra rossa, ha visto Sinner soccombere ancora una volta in finale contro Alcaraz, una finale epica che, però, l’altoatesino sembra non aver avuto il coraggio, la forza di portare a casa. E ora arriva la batosta.
A volte basta una sconfitta, una di quelle che sembrano solo incidenti di percorso, per cambiare le carte in tavola. Per Jannik Sinner, l’eliminazione al torneo del Queen’s rappresenta senza ombra di dubbio una battuta d’arresto pesante, soprattutto se letta in chiave classifica. Il numero uno del mondo, che aveva appena raggiunto il traguardo storico della vetta del ranking ATP, ora deve guardarsi le spalle.
E lo deve fare da molto vicino, perché Carlos Alcaraz — il rivale più diretto — ha cominciato a rosicchiare punti e si è già portato a casa i primi cinquanta grazie all’accesso ai quarti di finale proprio sull’erba di Londra.
La situazione non è ancora da allarme rosso, sia chiaro. Anzi, per certi versi si potrebbe definire sotto controllo. Sinner infatti arriverà a Wimbledon con un margine ancora rassicurante. I suoi 10.450 punti lo mettono, almeno per ora, al sicuro da sorpassi immediati. Ma il punto è proprio questo: per ora. Perché nel tennis, come si sa, tutto può cambiare nel giro di pochi giorni, e quando l’estate entra nel vivo, con tornei pesanti e tanti punti in palio, gli equilibri possono saltare facilmente. Soprattutto se l’avversario si chiama Alcaraz e sta trovando fiducia e ritmo proprio nel momento in cui serve di più.

È chiaro che l’eliminazione anticipata di Sinner non fa solo male dal punto di vista sportivo. Lascia anche l’amaro in bocca per quello che avrebbe potuto essere, in un torneo come il Queen’s che storicamente premia chi sa adattarsi subito all’erba. E se da un lato è comprensibile che, con Wimbledon all’orizzonte, non si voglia forzare troppo la mano, dall’altro non si può ignorare il valore simbolico di ogni singolo punto in questa fase delicata della stagione. Ogni occasione mancata è una porta che si apre per chi ti insegue.
Il torneo di Halle, dove Sinner è stato eliminato quasi subito, potrebbe incidere ulteriormente sull’equilibrio dei punteggi, ma il vero nodo resta Wimbledon. È lì che si giocherà una partita doppia: quella sul campo e quella mentale, da numero uno. La pressione sarà altissima, ma è anche vero che Jannik ha dimostrato più volte di saper reggere il peso delle aspettative. La sua crescita non è stata un fuoco di paglia, ma un percorso costruito passo dopo passo, con pazienza, testa e lavoro.
Per ora, dunque, il primato non è in discussione. Ma il tennis, si sa, non aspetta nessuno. E Alcaraz è lì, alle calcagna, pronto ad approfittare di ogni piccolo inciampo. Sinner lo sa. E probabilmente non vede l’ora di rimettere le cose in chiaro sull’erba di Wimbledon, dove tutto — ancora una volta — sarà in gioco.
