Il gesto fa davvero arrabbiare Sinner (Foto IG @ skysporttennis - glieroidelcalcio.com)
Il gesto fa davvero arrabbiare Sinner (Foto IG @ skysporttennis - glieroidelcalcio.com)
Per Jannik Sinner questa è la cosa peggiore che potesse capitargli, e lo dice lui stesso: non riesce ad accettarlo.
Chi conosce Jannik Sinner sa bene quanto il campione altoatesino sia una delle personalità più pacate e controllate del circuito. In campo non alza mai la voce, non si lascia trascinare dalle emozioni e mantiene sempre un atteggiamento composto, anche nei momenti più complicati.
È la sua forza, quella calma glaciale che gli ha permesso di scalare la classifica mondiale e diventare il numero uno del tennis italiano, amato non solo per i risultati ma anche per il suo stile sobrio e diretto. Tuttavia, come ogni persona, anche Sinner ha il suo punto debole, qualcosa che, senza ombra di dubbio, lo farebbe davvero arrabbiare.
No, non si tratta di un errore arbitrale, né di un avversario scorretto o di una partita persa per pochi millimetri. Non ha niente a che fare con il tennis, anzi, riguarda una delle sue grandi passioni al di fuori del campo: quella per le automobili. Il 24enne altoatesino, infatti, ha sempre ammesso di essere un vero appassionato di motori. Fin da bambino ha nutrito un’attrazione quasi viscerale per le auto sportive, tanto che oggi, grazie ai suoi successi, può permettersi di coltivare questa passione come pochi altri colleghi nel circuito.
Negli ultimi anni Sinner ha costruito un piccolo “garage da sogno”, popolato da modelli di lusso che rispecchiano perfettamente il suo stile: eleganza, precisione e potenza, ma senza mai ostentare. E proprio parlando di questa sua passione, il tennista ha confessato con un sorriso — ma neanche troppo — quale sarebbe per lui il vero disastro, la situazione più difficile da accettare. “C’è una cosa che mi farebbe davvero arrabbiare,” ha raccontato. “Non ha niente a che fare con le partite o con il tennis. Se qualcuno dovesse graffiare una delle mie auto… sì, mi darebbe proprio fastidio. Sarei davvero, davvero arrabbiato.”

Una frase che, detta da lui, suona quasi sorprendente. Abituati a vederlo sempre impassibile anche dopo sconfitte pesanti, immaginarlo infuriato per un graffio sulla carrozzeria fa sorridere, ma rivela anche un lato più umano del campione. Tra le sue auto c’è anche l’ultima arrivata, una splendida Ferrari 812 Competizione, un bolide che rappresenta il meglio della tecnologia e dell’artigianalità italiana. Un gioiello da collezione, come ama definirlo lui stesso, che tratta con una cura quasi maniacale.
Del resto, chi conosce Sinner sa che è un perfezionista in tutto. Che si tratti di colpire una palla con precisione millimetrica o di lucidare la sua Ferrari, il suo approccio non cambia: concentrazione, rispetto e dedizione assoluta. E forse proprio per questo un graffio su una delle sue auto rappresenterebbe, per lui, una piccola ferita personale, qualcosa che rompe quell’armonia che tanto ama mantenere nella sua vita.
Insomma, anche il glaciale Jannik Sinner ha un punto debole. Non è l’errore gratuito sul 40-30, né il match point sfumato all’ultimo istante. È qualcosa di molto più semplice, ma per lui infinitamente più grave: vedere una delle sue amate auto rovinata. E chissà, forse anche i campioni più pacati, ogni tanto, hanno diritto a un piccolo momento di rabbia.
