Dramma Sinner, il caso Clostebol fa tremare Torino: che stangata - Glieroidelcalcio.com (screen youtube)
Dramma Sinner, il caso Clostebol fa tremare Torino: che stangata - Glieroidelcalcio.com (screen youtube)
Le ATP Finals cominciano nel peggiore dei modi per Jannik Sinner e non per i risultati. Il Clostebol torna prepotente nella vita del tennista: un dramma.
È difficile trovare un esempio più emblematico di resilienza sportiva di quello offerto da Jannik Sinner. Solo pochi mesi fa, l’altoatesino viveva il momento più complicato della sua carriera: la squalifica di tre mesi per la positività al Clostebol, uno steroide anabolizzante assunto in modo accidentale tramite una pomata utilizzata da un membro del suo staff. Una vicenda che ha rischiato di macchiare l’immagine di un atleta limpido, ma che, grazie alle indagini dell’ITIA e alla successiva collaborazione con la WADA, si è conclusa con una sospensione contenuta e il riconoscimento dell’assenza di dolo. Da quella parentesi, però, Sinner è tornato più forte di prima. I risultati parlano da soli: il trionfo al Masters 1000 di Parigi, la finale a Roma e Cincinnati, e un cammino solido che lo ha riportato in vetta al ranking mondiale. Domina la scena, ma con la calma di chi ha imparato a convivere con le tempeste. E proprio per questo il pubblico lo ama ancora di più: per la compostezza, la trasparenza e la capacità di reagire.
La “Volpe Rossa” arriva alle ATP Finals di Torino con un obiettivo chiaro: difendere il titolo conquistato nel 2024. Un’impresa tutt’altro che semplice, ma che rappresenterebbe il coronamento di una stagione straordinaria nonostante lo stop forzato. È inevitabile chiedersi cosa sarebbe accaduto se Sinner avesse potuto giocare anche nei tre mesi di squalifica tra febbraio e maggio: quanti tornei avrebbe potuto vincere? Quanti punti avrebbe accumulato in più? La risposta, forse, è racchiusa nella continuità con cui è tornato a vincere, dimostrando che la vera forza di un campione si misura non quando tutto va bene, ma quando riesce a risorgere dalle difficoltà.
Eppure, la vicenda Clostebol non è priva di conseguenze economiche. Come riportato da La Gazzetta dello Sport, il tennista azzurro dovrà rinunciare a circa 2 milioni di euro per via delle regole del bonus pool ATP, il sistema che premia i migliori giocatori dell’anno in base ai risultati nei tornei obbligatori. La sospensione tra febbraio e maggio, infatti, gli ha impedito di partecipare a Indian Wells, Miami e Madrid, oltre a Montecarlo, privandolo così dei requisiti minimi per accedere ai premi. Nonostante i suoi 2350 punti nei Masters 1000, frutto della vittoria a Parigi e delle finali raggiunte a Roma e Cincinnati, Sinner non riceverà alcun bonus. Il regolamento prevede una decurtazione del 25% per un torneo saltato, del 50% per due, e fino al 75% per tre. Con quattro tornei mancati, la penalità è totale. Un vero paradosso, se si considera che il secondo posto nella classifica del bonus pool gli sarebbe valso circa 2,3 milioni di dollari, poco più di 2 milioni di euro.

Eppure, sul fronte dell’immagine, il colpo non ha scalfito nulla. Anzi, Sinner è uscito dalla bufera con una reputazione ancora più solida. Tutti i suoi sponsor — da Nike a Gucci, da Lavazza a Rolex — hanno confermato la piena fiducia nel numero uno del mondo. Alcune aziende hanno addirittura rafforzato il legame: Lavazza ha appena rinnovato la partnership fino al 2030, mentre la nuova collaborazione con Explora Journeys, marchio di viaggi di lusso, porta a 14 il totale dei suoi contratti commerciali. Complessivamente, Sinner guadagna circa 34 milioni di euro l’anno dagli sponsor, oltre ai 14 milioni incassati in premi solo nel 2025. Una cifra che racconta come, al di là di una pomata e di tre mesi di stop, la fiducia nel suo nome resti intatta. La “Volpe Rossa” ha perso soldi, sì, ma ha guadagnato qualcosa di più raro: credibilità e rispetto universale.
