Federica Pellegrini confessa il momento difficile ed il dolore (Foto IG @kikkafede88 - glieroidelcalcio.com)
Federica Pellegrini confessa il momento difficile ed il dolore (Foto IG @kikkafede88 - glieroidelcalcio.com)
Federica Pellegrini si confessa come non aveva mai fatto prima: per lei un dolore profondo che lascia spazio solo alle lacrime.
Federica Pellegrini è da sempre sinonimo di forza, determinazione e vittoria. La “Divina” del nuoto italiano, una delle atlete più amate e vincenti della storia dello sport azzurro, ha rappresentato per anni l’immagine della perfezione in vasca: elegante, potente, imbattibile.
Eppure, come spesso accade ai grandi campioni, dietro l’apparenza di una vita luminosa si nasconde un mondo fatto di fragilità, di paure e di momenti di buio. Oggi Federica ha deciso di raccontare tutto, senza filtri, in un libro che segna una svolta nella sua storia personale e umana.
“In un tempo solo nostro” è il titolo della sua autobiografia, scritta a quattro mani con Matteo Giunta, suo ex allenatore, oggi marito e padre della loro bambina. Un racconto intimo, autentico, in cui la campionessa si spoglia di ogni maschera per mostrare la donna dietro l’atleta. E lo fa con una sincerità disarmante, affrontando temi che fino a poco tempo fa aveva tenuto nascosti, forse per pudore, forse per proteggere quella immagine di forza che tutti si aspettavano da lei.
Nel libro, infatti, Federica Pellegrini ripercorre non solo i momenti di gloria — sei medaglie d’oro mondiali, un argento olimpico ad Atene 2004 e il trionfo di Pechino 2008 — ma anche le fatiche e i dolori che hanno segnato il suo cammino. Parla della bulimia, una battaglia difficile che ha combattuto nel silenzio e che, come lei stessa ammette, l’ha messa a dura prova più di qualsiasi gara. Racconta la sensazione di vuoto, la ricerca di controllo, la paura di non essere mai abbastanza, nemmeno dopo aver toccato il cielo con un dito.

E poi, la maternità, vissuta con la stessa intensità con cui ha affrontato ogni vasca della sua carriera, ma non senza ostacoli. Il parto, come rivela nel libro, è stato complicato e segnato da momenti di grande dolore fisico e psicologico. Tuttavia, il capitolo più toccante è forse quello in cui Federica confessa di aver attraversato un periodo di “baby blues”, quel turbine di emozioni e malinconia che spesso colpisce le neomamme nei giorni successivi alla nascita di un figlio. Un’esperienza che lei definisce “un dolore che non si spiega, che non ha forma ma che pesa come un macigno”.
Senza ombra di dubbio, leggere le sue parole significa entrare in un mondo che pochi immaginavano. Perché Federica Pellegrini non è solo la campionessa che ha scritto pagine indimenticabili del nuoto italiano, ma una donna che ha imparato a guardarsi dentro, a fare pace con le proprie fragilità e a parlarne apertamente. E forse proprio in questa nuova consapevolezza risiede la sua vittoria più grande.
Il libro non è solo un viaggio nel passato, ma anche un messaggio di speranza. Perché, come scrive lei stessa, “nessuna medaglia vale quanto la libertà di essere se stessi, con le proprie debolezze, le proprie lacrime e la propria verità”. Federica oggi si racconta così, finalmente libera, mostrando che dietro la Divina c’è sempre stata, semplicemente, una donna.
