Provvedimento immediato scuote l'Inter (Foto IG @inter1908amala - glieroidelcalcio.com)
Provvedimento immediato scuote l'Inter (Foto IG @inter1908amala - glieroidelcalcio.com)
Un provvedimento immediato scuote l’Inter, la sentenza è arrivata e il club nerazzurro non può che restare sconvolto.
La notizia piomba come un macigno in un momento in cui l’Inter cercava di mantenere l’attenzione esclusivamente sul campo. Però ci sono vicende che vanno oltre lo sport, che travolgono l’ambiente e inevitabilmente finiscono per lasciare il segno.
È quello che sta accadendo attorno alla squadra nerazzurra, chiamata suo malgrado a fare i conti con un processo che non riguarda i giocatori né la squadra in senso stretto, ma che tocca da vicino tutto l’ambiente.
La gip Francesca Ballesi ha deciso di mandare a processo con rito immediato, davanti alla Corte d’Assise, alcuni nomi noti dell’ambiente ultras. Una scelta che, di fatto, salta l’udienza preliminare e accelera una vicenda giudiziaria che ha già scosso profondamente la Curva Nord e l’intero mondo nerazzurro.
Il procedimento riguarda l’omicidio di Vittorio Boiocchi, storico capo ultrà dell’Inter, freddato a colpi di pistola il 29 ottobre 2022 sotto casa sua a Milano. Una vicenda che aveva subito scatenato sgomento e polemiche, non solo per la brutalità dell’atto, ma anche per il clima che si respirava quella sera allo stadio, quando la Curva Nord decise di ammutolirsi in segno di rispetto, lasciando un San Siro incredulo e diviso.

Ora la ricostruzione della magistratura sembra non lasciare spazio a interpretazioni: per la gip, si è trattato di un “omicidio premeditato” e commesso “con modalità mafiose”. Un’accusa pesantissima che cambia radicalmente i contorni della vicenda e che proietta un’ombra cupa su chi, per anni, ha guidato e influenzato il tifo nerazzurro.
A processo ci andranno gli ex leader della Curva Nord, Andrea Beretta e Marco Ferdico, insieme al padre di quest’ultimo, Gianfranco, e ai presunti esecutori materiali del delitto, Daniel D’Alessandro e Pietro Andrea Simoncini. Una lista di imputati che evidenzia la complessità della vicenda e che spiega perché la procura abbia scelto il rito immediato, segnale di una convinzione forte sulle prove raccolte.
Per l’Inter, pur non essendo direttamente coinvolta, si tratta di un colpo durissimo. La società si ritrova ancora una volta a dover convivere con la parte più controversa del proprio tifo organizzato, quella che troppo spesso ha finito per occupare le prime pagine non per coreografie spettacolari o sostegno alla squadra, ma per episodi di violenza e cronaca nera.
Senza ombra di dubbio, questo processo segnerà una tappa importante non solo a livello giudiziario, ma anche nella storia recente del tifo interista. E mentre la squadra di Chivu cerca di restare concentrata sulle sfide sportive, attorno a San Siro si respira un clima pesante, dove giustizia e pallone si intrecciano ancora una volta in maniera dolorosa.
Il provvedimento della gip Ballesi è chiaro e immediato. Ora sarà la Corte d’Assise a scrivere il prossimo capitolo di una vicenda che, comunque vada, ha già lasciato una ferita profonda nell’universo nerazzurro.
