Inter spiazzata, smacco Pio Esposito: i tifosi sono furiosi - glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Inter spiazzata, smacco Pio Esposito: i tifosi sono furiosi - glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
In casa Inter si stanno sfregando le mani per il potenziale di Francesco Pio Esposito, ma uno smacco indicibile ha rovinato la festa a tutti.
La crescita di Francesco Pio Esposito sta vivendo un’accelerazione inattesa, quasi in controtendenza rispetto ai piani iniziali dell’Inter e della stessa Nazionale italiana. Il classe 2005, rientrato a Milano dopo l’ottima stagione allo Spezia, era stato accolto come un prospetto importante, uno su cui lavorare con calma, senza la pressione che spesso accompagna i giovani destinati alla prima squadra. Invece, complici infortuni, rotazioni e un talento che si sta affermando più in fretta del previsto, il centravanti ha scalato le gerarchie fino a diventare una risorsa reale tanto per Cristian Chivu quanto per Rino Gattuso, che lo ha voluto premiare con la convocazione in Nazionale. Attorno a lui, inevitabilmente, si è creata un’attenzione mediatica che non aveva mai conosciuto prima. A Milano lo considerano un patrimonio tecnico ed emotivo su cui costruire il futuro del reparto offensivo; in Italia, molti tifosi lo vedono come uno dei volti della ripartenza azzurra dopo anni complessi per il settore avanzato. Il suo impatto, dalla fisicità ai movimenti, fino alla capacità di leggere situazioni da attaccante vero, ha convinto gli addetti ai lavori.
Ma c’è un rovescio della medaglia: le aspettative sono cresciute troppo rapidamente, al punto che il rischio di schiacciarlo di responsabilità non è affatto remoto. Nell’ambiente nerazzurro, però, prevale l’ottimismo. Chivu ha trovato in casa ciò che difficilmente il mercato avrebbe potuto offrirgli: un attaccante moderno, strutturato ma mobile, ideale per reggere un reparto che spesso ha dovuto contare sulle rotazioni. Le sue prestazioni sono state premiate anche dalla stampa, che ora segue ogni suo movimento con la lente d’ingrandimento riservata ai talenti emergenti. Eppure, non tutti sembrano essere allineati su questa valutazione. In Italia se ne parla come di un predestinato, ma all’estero il suo nome non è ancora penetrato nel grande circuito mediatico. Lo dimostra la reazione, sorprendente e al tempo stesso rivelatrice, arrivata alla vigilia della sfida della Nazionale.
In conferenza stampa, infatti, Erling Haaland ha risposto a una domanda su Pio Esposito con una schiettezza che ha spiazzato molti: “Mi dispiace ma sono onesto, non so molto di lui. Magari queste parole mi si ritorceranno contro perché ci farà tre gol, ma io non lo conosco. Di sicuro però se gioca con l’Italia e con l’Inter avrà qualità”. Non una provocazione, ma la fotografia perfetta della differenza di percezione tra l’Italia, dove il nome del giovane nerazzurro è ormai sulla bocca di tutti, e il resto d’Europa, che lo sta scoprendo solo ora. Il bomber del Manchester City ha poi spiegato che non segue da vicino tutti i giovani emergenti del panorama internazionale, preferendo concentrarsi sugli avversari che già conosce.

Eppure le sue parole, sincere e senza alcuna vena polemica, evidenziano un punto chiave: Pio Esposito è ancora all’inizio del suo percorso, e lo step del riconoscimento internazionale arriverà solo con continuità e prestazioni nelle grandi partite. Curioso, però, che lo stesso Haaland abbia aggiunto una sorta di monito involontario: “Magari queste parole mi si ritorceranno contro”. Una frase che suona quasi come una sfida lanciata al destino, come se fosse consapevole che il calcio, soprattutto quello delle Nazionali, è spesso il palcoscenico perfetto per rivelazioni improvvise. Se per Gattuso il giovane attaccante rappresenta una scommessa presente, e per Chivu un punto di costruzione futura, per il resto d’Europa Pio Esposito è ancora un nome da imparare.
