Storie di Calcio

29 Giugno 2000: il cucchiaio di Totti e l’insuperabile Toldo

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(GLIEROIDELCALCIO.COM di Andrea Gioia)

Esistono partite strane, diverse dalle altre, dove tutto può succedere e dove il pronostico va a farsi benedire. Nella calda estate di 20 anni, il 29 Giugno del 2000, la tiepida Olanda arancione ospitava un match tra una impaurita nazionale colorata di azzurro e un’altra tecnicamente forte e galvanizzata dal tifo di casa.

A noi italiani, si sa, ci piace non farci mancare nulla, soprattutto le partite contro i padroni di casa. Era successo in Argentina nel ’78, in Francia nel ’98 e succederà anche 6 anni più tardi, nel 2006.

Italia – Olanda, semifinale di Euro 2000, si gioca in un’Amsterdam Arena infuocato.

Il colore è solo e soltanto uno, l’arancione, e lo stesso vale per il risultato atteso.

Gli Orange sono guidati del prodigio Rijkaard, un allenatore giovane ma dalle idee chiare e dai trascorsi accanto a tecnici di primissima fascia.

L’Italia, invece, è più pragmatica, guidata da un allenatore silenzioso e concreto: Dino Zoff.

Alle ore 18.00 di quel pomeriggio stranamente afoso, inizia una partita che si capisce subito essere a senso unico. La rabbia agonistica olandese prende il sopravvento sulla tecnica ma difensiva Italia. Un vero e proprio assalto alla porta di Toldo, guidato spesso da due giocatori troppo velocemente scartati dal calcio italiano: Kluivert e Bergkamp.

Soltanto il palo e la bravura di Cannavaro e Nesta riescono ad evitare di andare sotto nel risultato.

Finché, al minuto 34′, succede qualcosa che cambierà il corso della partita ed il morale della truppa azzurra. Zambrotta, nonostante l’eccelsa capacità difensiva, atterra lo scattante Zenden per la seconda volta, rimediando una giusta espulsione per somma di ammonizioni. Morale a terra? Assolutamente no.

In quel preciso minuto inizia una nuova partita piena di colpi di scena.

Al 38esimo, il generoso (per gli olandesi) arbitro Merk, concede un rigore inesistente per fallo di Nesta su Kluivert. Parte De Boer che incrocia con il sinistro….non abbastanza per evitare la parata di Toldo.

Il portiere viola si butta sul palo per la felicità e ancora non immagina che sarà il protagonista assoluto di quella vittoria.

Il secondo tempo comincia con lo stesso tema del primo: Olanda in attacco e Italia a difendere, cercando magari qualche contropiede. Gli arancioni sono però meno lucidi, quasi spaesati dal fatto di giocatore in superiorità numerica. E in più il loro attacco è diventato più sterile rispetto alla prima frazione. Finchè arriva il 62esimo.

Lo juventino Davids brucia sul tempo Juliano che lo attesa in aerea. Rigore…ancora.

Questa volta De Boer se ne sta alla larga e tocca a Kluivert. Palla da una parte e portiere dall’altra. Il problema è che ci si mette di mezzo il palo, ancora un volta.

Non cambia molto altro fino alla fine della partita. Succede, però, che entra il giocatore italiano di maggior talento, un romano e romanista con l’occhio vispo ed il piede vellutato.

Francesco Totti inizia ad illuminare il gioco soprattutto durante i tempi supplementari, nel frattempo sopraggiunti per via della sterilità dei due attacchi. Serve una palla d’oro al compagno di squadra Del Vecchio ma il Golden Gol non arriva. Arriverà, purtroppo per noi, contro la Francia.

Si va ai calci di rigore e, d’altronde, era quello che l’Italia voleva.

La terza parte della partita inizia in questo momento, in un continuo susseguirsi di colpi di scena.

Di Biagio si prende la sua rivincita battendo un rigore perfetto che cancella quello di Francia ’98, De Boer se ne fa parare un altro, Totti realizza un gol con un cucchiaio alla Panenka, Stam la manda alle stelle per eccesso di potenza e Maldini tira un sinistro senza forza e convinzione. Ne manca uno di rigore. Se Bosvelt sbaglia l’Italia è in finale.

Il Toldo insuperable del 29 Giugno del 2000 parerà anche quello, mandando l’Italia in finale di un Campionato Europeo 32 anni dopo la notte delle fiaccole all’Olimpico.

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