Sinner scivola in classifica generale, arriva l'allarme (Foto IG @tiebreak__tennis - glieroidelcalcio.com)
Sinner scivola in classifica generale, arriva l'allarme (Foto IG @tiebreak__tennis - glieroidelcalcio.com)
Jannik Sinner vola in finale agli ATP di Pechino ma la vittoria non basta, il campanello d’allarme preoccupa i tifosi: scivola in classifica.
Il tennis è uno sport che non concede pause, e Jannik Sinner lo sa bene. L’azzurro è approdato in finale agli ATP di Pechino, confermando ancora una volta il suo status tra i migliori del circuito. Senza ombra di dubbio, i risultati parlano chiaro e la sua continuità resta impressionante.
Però, dietro il successo sportivo, si nasconde un dettaglio che non lascia tranquilli i tifosi: nonostante i punti conquistati, Sinner ha subito un calo in classifica che suona come un campanello d’allarme.
Il ranking ATP è spietato e segue logiche che spesso non premiano soltanto la costanza. Il sistema dei punti obbliga a difendere i tornei dell’anno precedente e, anche quando arrivano risultati positivi, non sempre bastano per mantenere la stessa posizione. Così, dopo settimane passate in vetta, l’altoatesino ha registrato un brusco passo indietro cedendo la vetta ad Alcaraz. I tifosi, che già sognavano un dominio prolungato, si ritrovano ora a fare i conti con una situazione più complicata del previsto.
A muovere qualche critica, seppur con intento costruttivo, ci ha pensato Georges Goven. L’ex tennista francese, oggi coach, ha rilasciato un’intervista a Eurosport in cui non ha nascosto perplessità. Secondo lui, Sinner sta rischiando di complicarsi la vita proprio nel momento in cui avrebbe bisogno di consolidare le certezze. “La verità è che Jannik ha un tennis essenziale ma perfetto, è il numero 2 del mondo ed è stato in vetta al ranking per tante settimane. Non capisco perché debba provare nuove soluzioni fino ad assomigliare a Bublik, la trovo una scelta abbastanza sorprendente in questa fase della sua carriera. Vuole forse scendere all’11° o 12° posto della classifica? Il suo ragionamento non mi sembra corretto!”, ha dichiarato.

Parole dure, che però riflettono un pensiero comune a una parte degli appassionati: serve davvero cambiare qualcosa quando si è già al top? Perché Sinner, dopo la sconfitta agli US Open, ha intrapreso un percorso di sperimentazione, inserendo variazioni nel suo gioco e provando soluzioni nuove anche durante i match ufficiali. Una scelta coraggiosa, che può pagare sul lungo periodo, ma che inevitabilmente lo espone a rischi nell’immediato.
Il dilemma è chiaro: consolidare la propria posizione con il tennis che lo ha portato in cima al mondo oppure rischiare di perdere terreno per arricchire il proprio bagaglio tecnico. Una sfida interiore che accompagna ogni grande campione, perché restare fermi significa essere raggiunti dagli avversari, ma cambiare troppo in fretta può portare a un calo difficile da gestire.
I tifosi guardano con apprensione, perché nessuno vuole vedere Sinner scivolare indietro proprio adesso che rappresenta il simbolo del tennis italiano a livello mondiale. Eppure, forse, è proprio da queste scelte rischiose che passa la crescita definitiva. Il tempo dirà se gli esperimenti saranno la chiave per tornare al numero uno o se diventeranno un ostacolo lungo la strada. Per ora resta la consapevolezza che, anche in finale, Sinner non può concedersi tregua.
