Lacrime Alcaraz, l'annuncio sconvolge: l'addio fa male - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Lacrime Alcaraz, l'annuncio sconvolge: l'addio fa male - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Il 2025 si era chiuso nel migliore dei modi per Alcaraz, ma l’ultimo annuncio ha lasciato tutti senza parole: l’addio lo lascia in lacrime.
Ci sono carriere che sembrano esplodere all’improvviso e altre che, a uno sguardo più attento, rivelano una costruzione paziente, quasi artigianale. Quella di Carlos Alcaraz appartiene senza dubbio alla seconda categoria. Negli ultimi anni il tennis mondiale ha imparato a conoscerlo come un fenomeno precoce, capace di imporsi contro chiunque e su qualsiasi superficie, ma dietro quella potenza, quella naturalezza e quella capacità di accendere i palazzetti c’è stato un lavoro lungo, costante, silenzioso. Il 2025 si è chiuso con Alcaraz nuovamente in cima al ranking ATP, al termine di una stagione intensa, fatta di successi, momenti di difficoltà e rivalità sempre più accese. Su tutte, quella con Jannik Sinner, diventata ormai il filo conduttore del tennis contemporaneo. I loro scontri diretti hanno scandito il calendario, dividendo il pubblico e alzando l’asticella tecnica del circuito. Ma sarebbe riduttivo raccontare Alcaraz solo attraverso il confronto con l’azzurro.
Lo spagnolo è arrivato a questo punto grazie a una maturazione progressiva: Slam conquistati, Masters 1000 vinti su superfici diverse, una continuità di rendimento che lo ha reso competitivo ovunque. Il suo tennis, istintivo e spettacolare, è stato affinato anno dopo anno fino a diventare sostenibile anche nelle stagioni più logoranti. E quando nel circuito si parlava di pressione, di aspettative e di rischio di bruciarsi troppo presto, Alcaraz ha risposto con una sorprendente serenità. Dietro quel sorriso apparentemente leggero c’è sempre stato un team solido, capace di proteggerlo nei momenti chiave e di guidarlo nelle scelte più delicate. Un gruppo che ha saputo accompagnarlo dall’adolescenza fino alla piena maturità agonistica, permettendogli di chiudere il 2025 non solo da numero uno del mondo, ma da volto simbolo di una nuova generazione che ha già preso in mano il tennis globale.
Poi, all’improvviso, arriva il momento che nessuno vorrebbe davvero vivere. Dopo settimane di voci e sensazioni difficili da ignorare, è stato lo stesso Carlos Alcaraz a rendere ufficiale la fine della collaborazione con Juan Carlos Ferrero, l’uomo che più di chiunque altro ha inciso sul suo percorso sportivo e umano. Un annuncio affidato ai social, con parole che hanno il sapore di una lettera più che di un comunicato. È molto difficile per me scrivere questo post… Dopo più di sette anni insieme, Juanki e io abbiamo deciso di porre fine alla nostra collaborazione come allenatore e giocatore – ha scritto Alcaraz, ripercorrendo un viaggio iniziato quando era “solo un ragazzino” e culminato con il raggiungimento della vetta del tennis mondiale. Un passaggio non casuale: separarsi “da lassù”, dal punto più alto, quasi a voler chiudere il cerchio nel modo più dignitoso possibile.

Nelle sue parole c’è gratitudine, ma anche consapevolezza. Mi hai fatto crescere come atleta, ma soprattutto come persona – ha sottolineato, spiegando come il valore più grande non siano stati solo i titoli, ma il percorso condiviso. Ventiquattro trofei complessivi, sei Slam, otto Masters 1000 e la conquista del numero uno ATP non raccontano fino in fondo il peso di un rapporto che ha superato il semplice ambito professionale. Alla lettera di Alcaraz ha risposto Ferrero, con toni altrettanto sinceri e malinconici. Oggi è una giornata difficile… dire addio non è mai facile – ha scritto l’ex numero uno del mondo, ammettendo che avrebbe voluto continuare, ma anche mostrando orgoglio per ciò che è stato costruito insieme. Parole che parlano di lavoro, di fiducia reciproca e di un progetto che ha lasciato un segno profondo in entrambi.
