L’Inter ci ha visto giusto: è il colpo da scudetto - Glieroidelcalcio.com (Screen Youtube)
L’Inter ci ha visto giusto: è il colpo da scudetto - Glieroidelcalcio.com (Screen Youtube)
La vittoria sul Como non ha distolto Ausilio dal mercato. Doveva essere un inverno da spettatrice per l’Inter, ma invece ecco il nuovo colpo da scudetto.
Inter-Como 4-0, un risultato che ormai non sorprende più chi segue da vicino il campionato, perché quando c’è da mandare un segnale, la squadra di Cristian Chivu risponde con forza, dominando e travolgendo. È una costante che si ripete, nelle gare che contano, soprattutto quelle che precedono momenti chiave della stagione, l’Inter sceglie la via della potenza e dell’autorità tecnica, senza lasciare spazio a interpretazioni. Lo ha fatto con il Como, vittima di una delle prestazioni più convincenti dei nerazzurri nel recente periodo. Il 4-0 non è solo un risultato pesante, è un manifesto. La coppia Thu-La, ancora una volta, ha dimostrato di poter essere devastante quando trova ritmo e connessione, grazie a movimenti sincronizzati, scambi rapidi, verticalità. Una miccia che brucia veloce e che, quando si accende, incenerisce chi prova a opporsi. Non era semplice contro una delle squadre più organizzate della Serie A, capace in più occasioni di mettere in difficoltà avversarie teoricamente superiori. Eppure l’Inter ha gestito, atteso, accelerato – come una squadra consapevole, affamata e in pieno controllo.
Il successo non cancella però un tema centrale: l’attacco funziona, ma il mercato resta una priorità. Beppe Marotta e Piero Ausilio non intendono sedersi, né considerare la questione conclusa. La dirigenza continua a monitorare profili offensivi che offrano alternative credibili ai titolari, consapevole che una squadra che punta in alto non può affidarsi esclusivamente a due uomini. I nomi circolano e, anche se Ausilio ha negato più volte un suon intervento a gennaio, le valutazioni si aggiornano, le idee maturano. L’Inter vuole rinforzare il reparto e il risultato col Como non deve illudere, perché il progetto guarda lontano.
Proprio per questo motivo, un osservato speciale continua a brillare a qualche centinaio di chilometri più a ovest. Il riferimento porta a Giovane, talento del Verona, uno dei profili più seguiti dai nerazzurri. L’ex Corinthians, classe 2003, ha aggiunto un altro tassello importante al suo percorso, perché nel posticipo del sabato contro l’Atalanta ha firmato il momentaneo 2-0, una rete che fotografa bene la sua crescita. Palla al limite, controllo rapido, nessun timore di prendersi la responsabilità: conclusione potente verso lo specchio, deviata quanto basta per beffare Marco Carnesecchi, rimasto immobile mentre il pallone si infilava alle sue spalle. Un lampo che dice tanto. C’è coraggio nel gesto, ma anche istinto, quella sfrontatezza tipica di chi sente il momento e lo addenta.

I numeri raccontano un profilo in piena evoluzione. Non tanti gol, questo è vero (finora 2 in 17 partite), ma giocate utili e personalità crescente. Il Verona lo sta valorizzando pian piano, ma la finestra di gennaio può cambiare le carte. L’Inter osserva, valuta, ragiona sul timing. Perché aspettare rischia di far lievitare la quotazione del ragazzo, e il mercato non perdona chi arriva tardi. Il piano sembra semplice nella teoria, ovvero cercare di anticipare e cogliere l’opportunità prima che diventi un’asta al rialzo. In una stagione in cui i nerazzurri vogliono consolidare il presente senza perdere di vista il futuro, Giovane è più di un nome.
