Lo rispedisce a casa, Gasperini tuona a Trigoria: ora basta - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Lo rispedisce a casa, Gasperini tuona a Trigoria: ora basta - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
A poche ore dalla gara domenicale, Gian Piero Gasperini ha perso la pazienza. Lo rispedisce a casa senza troppe remore e Massara sembra d’accordo.
La Roma si avvicina a una delle trasferte più insidiose della stagione. A Cremona troverà una squadra organizzata, aggressiva, capace di ribaltare partite apparentemente chiuse e di mettere in difficoltà più di una big. Le formazioni di Davide Nicola sono più che una semplice parentesi tattica: sono un manifesto di intensità, sacrificio e massima attenzione ai dettagli. Ed è proprio per questo che in casa giallorossa nessuno ha alzato i toni, evitando proclami e mantenendo un profilo concentrato su ciò che aspetta la squadra. Per Gian Piero Gasperini la preparazione del match non è stata affatto semplice. L’obiettivo stagionale della Roma resta ambizioso: restare agganciati alla zona altissima della classifica e arrivare a primavera con le carte in regola per giocarsi o lo scudetto o quantomeno un posto nella prossima Champions League. Tuttavia, per ambire a traguardi di questo tipo servono disponibilità, continuità e rotazioni ampie, concetti che da settimane vengono erosi da un’infermeria che fatica a svuotarsi.
Il tecnico si aspettava almeno un parziale allineamento dei pianeti dopo la sosta, sperando nel recupero di giocatori chiave o quantomeno di alternative affidabili da schierare anche a gara in corso. Qualcuno ha risposto presente, altri stanno lentamente rientrando, ma un nome in particolare continua a destare preoccupazione. E non si tratta solo di una questione medica, ma anche progettuale. Gasperini, che non ha mai nascosto il valore che attribuisce alla continuità nelle prestazioni, osserva con una certa crescente perplessità l’ennesimo stop di un calciatore sul quale la società aveva investito fiducia e attese. Il futuro, ora, comincia a scricchiolare.
Il giocatore in questione è Leon Bailey, nuovamente ai margini del gruppo. Anche nell’ultima seduta a Trigoria, l’esterno giamaicano ha lavorato a parte, senza partecipare alle esercitazioni tattiche e senza avvicinarsi alla piena disponibilità. La lesione al bicipite femorale dello scorso 4 novembre continua a mostrare una tempistica più complessa del previsto, un percorso che sta allungando i tempi e che alimenta malumori. Bailey, arrivato in estate in prestito dall’Aston Villa, avrebbe dovuto rappresentare un’arma di profondità, velocità e imprevedibilità. La sua stagione, però, racconta ben altro: solo 5 presenze complessive, nessun gol, nessun assist e due stop muscolari nel giro di pochi mesi. Un ruolino che pesa, soprattutto in una squadra che vive di ampiezza e accelerazioni nel momento in cui deve alzare il ritmo offensivo.

A complicare ulteriormente lo scenario c’è la fragilità muscolare già evidenziata negli anni scorsi: il giamaicano, tra Premier League e Bundesliga, aveva accumulato numerosi infortuni di natura simile. La Roma, che inizialmente vedeva nell’operazione un colpo a basso rischio e alto potenziale, ora si trova di fronte all’idea opposta: un profilo con potenziale ma con un’affidabilità ridotta. Arrivato in estate, Bailey si trova già di fronte al secondo infortunio, il primo lo aveva costretto a saltare più di 50 giorni tra allenamenti e gare. Il rientro di Ferguson e Ndicka porta un minimo di sollievo, ma non basta per mascherare la delusione per l’ennesimo forfait di Bailey. Proprio per questo Gasperini e Massara stanno ragionando seriamente sul futuro del giamaicano, arrivato in prestito con diritto di riscatto, poiché ad ora non ci sono stati elementi per valutare il suo apporto a Trigoria. A meno di una esplosione nella seconda parte di stagione, Bailey sembra già destinato a tornare a casa.
