Lutto nel mondo del calcio lascia tutti senza parole - glieroidelcalcio.com
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Un addio che pesa sul cuore del calcio italiano, una di quelle notizie che senza ombra di dubbio lasciano un vuoto difficile da colmare.
Quando una figura amata dal tifo popolare se ne va, il silenzio che resta dietro di sé non è mai semplice da raccontare. Infatti, nelle ultime ore il mondo sportivo si è stretto attorno al ricordo di un uomo che, prima ancora che calciatore, era un esempio di dedizione e spirito di sacrificio.
Un atleta che non cercava i riflettori, però finiva sempre per conquistare tutti grazie a un modo genuino di stare in campo, fatto di corsa, sudore e rispetto. Quando è arrivata la conferma che nessuno avrebbe mai voluto leggere il tempo sembra essersi fermato.
È scomparso Giorgio Vesce, un nome che forse le nuove generazioni conoscono poco, ma che sull’isola d’Ischia é pronunciato ancora oggi con affetto autentico. Parliamo di un difensore, mediano all’occorrenza, che ha incarnato esattamente ciò che i tifosi amano in un giocatore. Aveva 69 anni, compiuti appena il 5 ottobre, e la sua storia calcistica è stata breve ma intensa, vissuta come si vive qualcosa che brucia forte, anche se non per troppo tempo. Vesce aveva cominciato nelle giovanili della Lazio, dove aveva mostrato subito un temperamento deciso. Poi il passaggio al Sorrento, una tappa utile a farsi le ossa, a capire fino in fondo cosa volesse dire prendersi responsabilità e lottare per conquistare spazio.

Però è con la maglia dell’Ischia Isolaverde che Giorgio Vesce ha lasciato davvero un segno. Tre stagioni che ancora oggi vengono ricordate come un periodo di entusiasmo, passione e identità. Alla corte del presidente Cantone, del direttore sportivo Scotti e di mister Abbandonato, il giocatore ha mostrato il meglio di sé. Non era soltanto un difensore solido e affidabile, era soprattutto un uomo che non si tirava mai indietro, uno di quelli che entravano in campo consapevoli che ogni partita andasse affrontata con lo stesso rispetto e lo stesso coraggio. I tifosi lo adoravano per questo, per la sua capacità di mettere in ogni intervento un pezzo di anima.
Determinazione e spirito di sacrificio erano le sue doti più evidenti. Senza ombra di dubbio, Vesce era ciò che tanti definiscono ancora oggi un combattente. Cuori e polmoni, ecco cosa vedevi osservandolo giocare. Ogni partita era un impegno totale, un gesto d’amore verso la maglia e verso un pubblico che lo ha sempre sostenuto. Non cercava i primi piani, ma riusciva comunque a diventare un punto fermo, uno di quelli che fanno la differenza più nei fatti che nelle parole.
Oggi la comunità ischitana e il calcio italiano lo salutano con gratitudine. Si spegne un uomo semplice, onesto e tenace, uno di quelli che hanno reso questo sport così vicino alla gente. E mentre il tempo passa, resta la certezza che il ricordo di Giorgio Vesce continuerà a vivere nelle storie, nei racconti dei tifosi e in quel modo tutto suo di interpretare il calcio, fatto di grinta, rispetto e cuore vero.
