Maradona, insulti da De Laurentiis: tifosi furiosi, poteva evitare - glieroidelcalcio.com (Screen Youtube)
Maradona, insulti da De Laurentiis: tifosi furiosi, poteva evitare - glieroidelcalcio.com (Screen Youtube)
Diego Armando Maradona a Napoli è un dio e quando si tocca uno come lui si rischia grosso. Gli insulti di De Laurentiis hanno fatto infuriare i tifosi.
Il Napoli resta in alto nella classifica di Serie A, ma il clima intorno alla squadra è tutt’altro che disteso. La formazione di Antonio Conte vive un momento paradossale: i risultati tengono alto l’umore sul piano sportivo, ma le prestazioni non sempre convincono e l’ambiente appare diviso tra fiducia e inquietudine. La tifoseria, da sempre termometro della città, osserva con occhio critico una squadra che domina a tratti ma si smarrisce troppo spesso nei momenti chiave. Le ultime settimane hanno messo in luce una fragilità mentale che stride con la solidità dei risultati. In Champions League, il pareggio a reti bianche contro l’Eintracht Francoforte ha mostrato una squadra padrona del gioco ma incapace di concretizzare, mentre la pesante sconfitta con il PSV Eindhoven ha riportato alla mente vecchi difetti difensivi.
In campionato, invece, il gruppo di Conte mantiene alta l’asticella grazie alla forza del collettivo e a una buona capacità di reagire nei finali, ma il gioco resta lontano dagli standard di brillantezza che la piazza ha visto a inizio campionato. La “Napoli calcistica” è contenta a metà: da un lato c’è orgoglio per il rendimento complessivo, dall’altro cresce l’impazienza per un’identità tattica ancora in cerca di continuità. Il tecnico pugliese, come sempre, non si nasconde e chiede ai suoi di “lavorare più degli altri”. Ma il messaggio alla squadra è chiaro: non basta vincere, bisogna convincere. In questo contesto, già teso e carico di aspettative, sono arrivate le parole del presidente Aurelio De Laurentiis, che hanno infiammato ulteriormente il dibattito.
Durante il Football Business Forum alla SDA Bocconi, Aurelio De Laurentiis ha rilasciato dichiarazioni destinate a far rumore, scagliandosi contro la condizione dello Stadio Diego Armando Maradona. “Lo stadio Maradona è un cesso”, ha detto senza mezzi termini, denunciando il divario tra gli impianti italiani e quelli dei grandi club europei. Il presidente ha fatto un paragone diretto con altre realtà: “Anche il PSG gioca in uno stadio non di sua proprietà. Ma pagando la stessa cifra che il Napoli paga al Comune di Napoli, loro hanno uno stadio che fattura 100 milioni l’anno. Io, in quel cesso di stadio, al massimo incasso 3 milioni. E poi dovrei comprare calciatori da 50-60 milioni per competere con loro?”. De Laurentiis ha ricordato come le problematiche affondino le radici nei lavori di Italia ’90: “Hanno fatto un disastro totale, hanno solo rubato soldi. E io non c’ero. Ora dovrei rinnovare il mio stadio mentre gioco, con un impatto economico enorme?”.

Il presidente non ha risparmiato neanche la politica: “Non sa nulla di calcio e ignora i lidi verso dove il calcio sta andando”. Infine, un avvertimento ai vertici internazionali del pallone: “Dobbiamo stare attenti a ridurre il valore dei campionati nazionali. Cosa facciamo a fare i nuovi stadi se poi le altre squadre non ci sono? Allora facciamo solo un campionato europeo e cambiamo le regole del gioco”. Insomma, De Laurentiis non l’ha certo toccata piano, in riferimento allo stadio intitolato al più grande simbolo della storia azzurra, Diego Armando Maradona. Un contrasto doloroso per una città che vive di calcio, sospesa tra orgoglio per il presente e frustrazione per ciò che, ancora oggi, la trattiene dal diventare davvero grande anche fuori dal campo.
