Marotta non perde tempo, annuncio Inter: è il primo acquisto del 2026 - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Marotta non perde tempo, annuncio Inter: è il primo acquisto del 2026 - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Nel bel mezzo della sosta per le nazionali, Beppe Marotta ha già pianificato tutto per gennaio: il primo colpo del 2026 è cosa fatta.
La sosta delle nazionali arriva nel momento ideale per l’Inter di Cristian Chivu, che si gode il panorama dall’alto della classifica dopo la vittoria sulla Lazio. Una sfida sentita, intensa, interpretata con la maturità delle grandi squadre: personalità nei momenti caldi, ritmo quando serviva e qualità nel palleggio anche contro la pressione avversaria. La vetta è un segnale, ma soprattutto il frutto di un percorso che Chivu ha orientato fin dal primo giorno: rotazioni intelligenti, uso calibrato delle energie e una forte identità tattica, nonostante un’estate segnata da più interrogativi che certezze. Il mercato estivo, infatti, non ha convinto tutti. L’impatto di Luis Henrique e Diouf, due scommesse tecniche e strutturali ancora da decifrare, ha acceso perplessità in una parte della tifoseria. L’Inter aveva bisogno di certezze immediate, e questi due profili non sono ancora riusciti a ritagliarsi il posto che l’investimento lasciava presagire. Una situazione che, nelle gerarchie del tecnico, ha spostato il peso specifico delle scelte altrove.
Tra le note più liete c’è invece Bonny, l’uomo che ha ribaltato narrativa e prospettive. Arrivato tra generale scetticismo, il giovane francese ha già messo insieme 4 gol e 4 assist, diventando il volto inatteso della prima parte di stagione nerazzurra. La sua crescita fisica, abbinata a una sorprendente lucidità negli ultimi trenta metri, lo ha reso un’arma tattica imprescindibile per Chivu. L’Inter ha trovato un attaccante complementare, dinamico, capace di aprire gli spazi anche per Lautaro Martinez e per i centrocampisti in inserimento. Ma se l’attacco è una piacevole sorpresa, il grande capitolo aperto riguarda la difesa. È ormai noto che a giugno il reparto arretrato cambierà pelle: diversi protagonisti dell’ultimo ciclo sono in scadenza o prossimi all’addio, e la dirigenza sta già programmando una ricostruzione su larga scala. Una rifondazione silenziosa ma inevitabile. Ed è proprio qui che entra in gioco il colpo più sicuro del 2026, un affare che l’Inter considera già avviato.
Se c’è un giocatore che ha incarnato al meglio il nuovo spirito difensivo voluto da Cristian Chivu, quello è Manuel Akanji. Arrivato a settembre, inserito nel terzetto arretrato già alla prima occasione utile – dalla trasferta di Torino al derby d’Italia – lo svizzero non è più uscito dall’undici titolare. Mentre in casa Inter si ripete spesso che non esistono riserve ma solo titolari, Akanji rappresenta l’eccezione: è “il titolare dei titolari”. Non ha saltato un minuto in campionato da quando ha indossato la maglia nerazzurra. La sua intelligenza tattica ha convinto immediatamente Chivu, che lo ha schierato prima sul centro-destra, poi al centro della linea. Due ruoli interpretati con una naturalezza che ha mandato un messaggio diretto alla società: questo giocatore non è solo utile, è fondamentale. Sa guidare il reparto, correggere le uscite dei compagni, verticalizzare con pulizia e comandare il pressing in avanti. In una difesa destinata a cambiare volto in estate, Akanji è il faro che resta acceso.

L’accordo con il Manchester City prevede un diritto di riscatto fissato a 15 milioni, attivabile fino a giugno. In caso di scudetto, il diritto si trasformerebbe automaticamente in obbligo. Ma la forma sembra un dettaglio: la sostanza è chiara, l’Inter considera Akanji il primo acquisto del 2026, un affare già scritto nelle intenzioni e nella logica tecnica. Non è un caso che qualche mese fa il giocatore fosse a un passo dal Milan. I rossoneri lo avevano trattato con convinzione, ma Akanji declinò: voleva la Champions League, voleva restare ai massimi livelli dopo il successo continentale ottenuto due anni prima proprio con il City. Quando si è riaffacciata l’Inter, la scelta è stata immediata: per ambizione, per progetto, per prospettive europee.
