Jannik Sinner infrange un altro record (Foto IG @janniksin - glieroidelcalcio.com)
Jannik Sinner infrange un altro record (Foto IG @janniksin - glieroidelcalcio.com)
Jannik Sinner continua a scrivere la storia del tennis, infrangendo record su record. Qesto non succedeva da 25 anni.
C’è qualcosa di speciale in quello che sta facendo Jannik Sinner. Non solo per come gioca, ma per come cambia l’aria intorno a sé. Non è solo un tennista, è diventato un simbolo. Della costanza, della disciplina, del talento puro che però non basta se non è accompagnato da una fame feroce.
Sinner tutto questo ce l’ha, e lo mostra ogni volta che scende in campo. I suoi colpi parlano chiaro, ma è il suo atteggiamento a impressionare davvero: glaciale, concentrato, imperturbabile. E, allo stesso tempo, profondamente umano.
Le sue ultime imprese lo hanno proiettato in una dimensione nuova. Quella dei grandi veri, dei campioni che non hanno solo vinto, ma che hanno cambiato il gioco. Perché quello che ha fatto a Wimbledon è qualcosa che rimarrà nella memoria collettiva. Una vittoria netta, conquistata con una solidità impressionante. Senza sbavature, senza mai perdere la testa. Non ha solo battuto gli avversari, ha superato se stesso, e questo – chi segue lo sport lo sa bene – è il passo che distingue il buono dal fuoriclasse.

Eppure non tutto è stato semplice. Pochi giorni prima del trionfo sull’erba londinese, c’era stato il Roland Garros. Una finale dura, persa, e che poteva lasciare scorie. Invece, niente. Sinner ha saputo voltare pagina subito, senza lasciarsi schiacciare dal peso del rimpianto. Un aspetto che racconta molto di più di mille statistiche. Infatti, lo stesso Darren Cahill, suo allenatore, è tornato a parlare proprio di quel momento. E lo ha fatto con parole forti, cariche di significato.
Cahill, che di tennis se ne intende davvero, ha spiegato quanto sia stato colpito dalla reazione del suo pupillo. Superare in pochi giorni una sconfitta così pesante, trasformandola in energia positiva, è qualcosa che solo i grandi possono fare. “È stata una delle migliori partite che abbia mai visto nei miei 25 anni da allenatore e giocatore”, ha detto riferendosi proprio a quella finale persa. Parole che fanno capire quanto quella sconfitta abbia avuto, paradossalmente, un peso fondamentale nella crescita di Sinner.
E così, dopo quella delusione, è arrivata la risposta. Non solo con una vittoria a Wimbledon, ma con un record che nessun italiano toccava da un quarto di secolo. Jannik Sinner è ufficialmente il numero uno al mondo e lo è in un modo che non lascia dubbi. Con autorità, continuità e una fame che sembra non avere fine. E chissà quante altre pagine straordinarie è pronto a scrivere ancora.
