Ancora scommesse in serie A ed ancora squalifiche (glieroidelcalcio.com)
Ancora scommesse in serie A ed ancora squalifiche (glieroidelcalcio.com)
Il calcio scommesse torna a macchiare la Serie A con una nuova squalifica pesante e un nome eccellente coinvolto nel caso.
È incredibile come certi fantasmi, anche dopo anni di denunce, campagne e sanzioni, continuino a riaffiorare con puntualità spaventosa. Il fenomeno delle scommesse nel calcio italiano, che sembrava ormai sotto controllo dopo scandali e punizioni esemplari, dimostra invece di avere ancora radici profonde.
Senza ombra di dubbio, la Serie A continua ad avere un problema serio con il gioco d’azzardo clandestino e con le sue infiltrazioni nei meccanismi del calcio giocato. Basta tornare con la memoria al caso Fagioli, uno dei più clamorosi degli ultimi tempi.
Il centrocampista, all’epoca in forza alla Juventus, venne squalificato dopo essere stato coinvolto in un giro di puntate illegali che aveva gettato un’ombra pesante sulla sua carriera e sulla credibilità dell’intero sistema. Sembrava, almeno in apparenza, un episodio isolato e chiuso lì, ma la realtà dei fatti continua a smentire chi sperava in una definitiva bonifica del movimento.

Infatti, il calcio scommesse è tornato a far parlare di sé con un nuovo caso ufficiale, una squalifica che fa rumore e che riguarda un volto noto del campionato italiano. Maduka Okoye, portiere dell’Udinese e della nazionale nigeriana, è stato squalificato per due mesi dal Tribunale Federale Nazionale della FIGC. Il provvedimento è legato all’inchiesta sulle scommesse sospette che ruotano attorno alla partita Lazio-Udinese dell’11 marzo 2024, gara che aveva già sollevato più di un sospetto nei giorni successivi al triplice fischio.
Il verdetto è chiaro: Okoye dovrà restare fuori a partire dall’inizio della prima competizione ufficiale della stagione 2025/2026. Tradotto, significa che sarà costretto a saltare le prime sei giornate di campionato, rientrando solo il 19 ottobre, nella trasferta dell’Udinese contro la Cremonese. Un’assenza pesante, non solo per la squadra friulana che perderà il suo numero uno in un momento cruciale della stagione, ma anche per l’immagine del calcio italiano che, ancora una volta, si trova a dover gestire le conseguenze di una piaga mai del tutto debellata.
Però, la domanda ora è un’altra: quanto è diffuso ancora il fenomeno sotto traccia? Quanti altri casi potrebbero emergere nei prossimi mesi? La sensazione è che la battaglia sia tutt’altro che conclusa. Il sistema, nonostante i controlli sempre più rigidi, non riesce a proteggersi completamente. E così, a ogni nuova stagione, ci si ritrova a fare i conti con l’ennesima ferita aperta.
