Il 20 gennaio del 1985, allo stadio Friuli Venezia Giulia, Udinese e Milan si sfidarono nella prima giornata di ritorno della Serie A: la partita finì in parità ma fu un match che passò alla storia per l’esordio di Paolo Maldini. Inizia il secondo tempo ed il tecnico Nils Liedholm decide di puntare sul giovane terzino sedicenne. Da lì in poi inizia una storia d’amore durata ventiquattro anni da calciatore e poi cinque da dirigente. Questa però è una storia più recente. Tornando a quarant’anni fa, quella fu l’unica presenza stagionale. Dall’anno dopo, il tecnico svedese ci punta fortemente e totalizza 27 presenze.
Nel 1987, sulla panchina del Milan arrivò Arrigo Sacchi ed il n°3 diventò uno dei pilastri di quella difesa che faceva paura in Italia, in Europa e nel Mondo. In quella stagione realizzò il primo gol in Serie A contro l’Avellino. Sempre in quella stagione vinse il primo Scudetto. Ne vincerà altri sette. L’anno successivo oltre alla Supercoppa Italiana arrivò la prima Coppa dei Campioni. La magica notte del Camp Nou dove i rossoneri vinsero per 4 a 0 contro la Steaua Bucarest. Da lì in poi saranno 5 le Coppe dalle Grandi Orecchie vinte di cui due da capitano. Nel 1989 arrivò anche la Coppa Intercontinentale.
Durante il periodo del COVID in una diretta su Instagram si era “definito” il più grande perdente della storia perché è vero che ha vinto tanto ma ha perso anche alcuni trofei quando sembrava impossibile perderli. La finale di Istanbul con il suo gol dopo appena 1′ rimane uno dei più grandi. Per non parlare delle finali perse con la Nazionale Italiana. Aldilà dei trionfi e delle sconfitte, rimane l’esempio di leadership, di carisma ed uno dei difensori più forti nella storia del calcio italiano. Quarant’anni fa, l’inizio di una leggenda…
GLIEROIDELCALCIO.COM (Davide Dentico)
