Maurizio Sarri gela i tifosi (Foto IG @agencyfoot27 - glieroidelcalcio.com)
Maurizio Sarri gela i tifosi (Foto IG @agencyfoot27 - glieroidelcalcio.com)
La Lazio vive uno dei momenti più difficili dell’era Lotito: mercato bloccato, infortuni a catena e un Sarri sempre più esasperato.
A Formello si respira un’aria pesante, di quelle che lasciano il segno. La Lazio attraversa un periodo complicato, forse il più complesso da quando Claudio Lotito è alla guida del club. I risultati non arrivano, gli infortuni continuano a moltiplicarsi e il mercato, di fatto, è fermo.
Una situazione che ha logorato l’ambiente, lasciando tutti con un grande punto interrogativo sul futuro. E al centro di questa tempesta c’è Maurizio Sarri, che non ha mai nascosto il proprio malcontento, ma che, nonostante tutto, continua a lottare per tenere in piedi una squadra in evidente difficoltà.
Le parole del tecnico, arrivate come una scossa, hanno fatto il giro d’Italia e non sono passate inosservate. “Mi hanno fatto firmare il contratto, poi ho saputo che il mercato era bloccato”, ha dichiarato Sarri, lasciando intendere quanto la sua fiducia sia stata messa alla prova. Un’affermazione che pesa, perché rivela un retroscena che molti sospettavano ma nessuno aveva mai confermato apertamente. In sostanza, il tecnico si è ritrovato a gestire una situazione diversa da quella che gli era stata prospettata.
La Lazio, infatti, si trova con una rosa corta, indebolita dagli stop fisici di diversi titolari e senza la possibilità concreta di intervenire sul mercato per rinforzarsi. Una combinazione esplosiva che ha reso la stagione un percorso a ostacoli continuo. Sarri, che vive il calcio con intensità quasi maniacale, ha ammesso di essere arrivato al limite. “Quello che ho fatto, cioè restare e non mollare, non lo avrei fatto in altre squadre. In altre società, dopo quello che è successo, me ne sarei andato”, ha detto senza giri di parole, mostrando tutta la frustrazione di un allenatore che si sente lasciato solo.

Eppure, tra le righe, c’è anche il segnale di un attaccamento sincero. “Qui ho avuto forti remore a farlo”, ha spiegato, sottolineando come il legame con il gruppo e con la tifoseria sia ciò che lo tiene ancora saldo sulla panchina. “Mi sono aggrappato a una forza e questa forza non mi sta abbandonando, nonostante le difficoltà e le bestemmie giornaliere, ho sempre la ferma convinzione di far crescere questo gruppo e trovare sette, otto giocatori che potranno giocare il prossimo anno e rappresentare la base dalla quale ripartire.”
Parole che lasciano trasparire amarezza ma anche una determinazione rara. Sarri non si arrende, anche se tutto sembra remargli contro. Il tecnico toscano ha sempre creduto nel progetto Lazio, ma ora chiede chiarezza e sostegno concreto. La speranza è che Lotito e Fabiani riescano a intervenire in tempo per evitare il tracollo di una stagione nata con ben altre aspettative.
Senza ombra di dubbio, questa è una delle prove più dure della carriera di Sarri. Eppure, proprio nei momenti più difficili, il tecnico ha spesso tirato fuori il meglio di sé. La Lazio ha bisogno di ritrovarsi, e se c’è qualcuno in grado di rimettere insieme i pezzi, è proprio lui. Ma il tempo stringe, e la sensazione è che serva un segnale forte dall’alto, perché la pazienza – e la forza – di Sarri non sono infinite.
