Paura al Roland Garros intorno a Sinner (Foto IG @janniksin - glieroidelcalcio.com)
Paura al Roland Garros intorno a Sinner (Foto IG @janniksin - glieroidelcalcio.com)
Jannik Sinner fa tremare il Roland Garros. Sinner reduce da una squalifica per doping fa ancora parlare di sé, tifosi increduli per le parole.
E’ il tennista numero uno al mondo. Al suo rientro dai tre mesi per squalifica per doping, da molti ritenuti ingiusti viste le dinamiche, l’altoatesino è stato in grado di riproporsi a livelli altissimi del tennis. Al Roland Garros, però, ora c’è paura.

I tifosi sono senza parole, dopo l’ennesima schiacciante vittoria di Jannik Sinner, quell’annuncio è arrivato come un fulmine a ciel sereno, spiazzando tutti. Lo stesso atleta, forse, non si sarebbe mai aspettato nulla del genere.
Che fosse uno dei protagonisti annunciati di questo Roland Garros, era chiaro a tutti. Però Jannik Sinner, come spesso gli capita, ha superato ogni aspettativa. Gioca con la naturalezza di chi sa di essere il più forte, con quella freddezza che solo i grandi campioni riescono a mantenere anche nei momenti più delicati. Ma stavolta c’è qualcosa in più. Un’atmosfera diversa, una percezione collettiva che Sinner non sia più solo il futuro del tennis, ma il presente più concreto, il punto di riferimento assoluto di un circuito che, di colpo, sembra essersi riscritto attorno a lui.

Patrick Mouratoglou, uno che di tennis se ne intende, non ha usato mezzi termini. Il suo commento è stato chiaro, diretto, quasi provocatorio: “Diversi giocatori possono battere Alcaraz. Ma solo Alcaraz può battere Sinner”. Una frase che ha fatto il giro del mondo, perché fotografa alla perfezione quello che sta accadendo. Jannik è entrato in una nuova dimensione, quella in cui il suo livello medio è semplicemente troppo alto per quasi tutti. I suoi colpi non sono solo puliti e potenti, sono chirurgici. E soprattutto, sono costanti. Perché la vera forza dell’altoatesino, in questo momento, è quella capacità di mantenere sempre la stessa intensità, sempre lo stesso focus, dal primo all’ultimo scambio.
Alcaraz, invece, pur essendo uno dei più spettacolari, fa ancora fatica a trovare continuità. Quando è in giornata è in grado di battere chiunque, anche Sinner. Però, ed è qui il punto, non lo è sempre. Jannik, al contrario, sembra aver trovato una formula che funziona sempre, contro qualsiasi tipo di avversario e su qualsiasi superficie. E quando entri in campo sapendo che devi fare qualcosa di straordinario solo per restare aggrappato al match, la pressione inizia a farsi sentire.
Il Roland Garros, che per tradizione è terreno di battaglia dura e lunghissima, sembra quasi addomesticato da Sinner. I suoi avversari fanno di tutto per reggere, per trovare il varco giusto, ma raramente ci riescono. E anche quando perdono un set, lui non si scompone. Rimette a posto i pezzi, riprende il controllo e torna a dettare il ritmo come se nulla fosse. È questa la dimensione in cui si muovono i fuoriclasse veri. Sinner, insomma, al Roland Garros come in ogni torneo fa paura ai suoi avversari.
Senza ombra di dubbio, oggi il tennis italiano vive un’epoca d’oro. E Sinner, silenzioso e determinato, è il simbolo di questa rivoluzione. Fa tremare il Roland Garros e tutto il circuito, con quella calma glaciale che spaventa più di mille urla. Perché quando uno come Mouratoglou dice che solo Alcaraz può metterlo in difficoltà, non è solo un’opinione: è un avvertimento.
