C'è Fabio Cannavaro subito dopo l'esonero in serie A (Foto IG @fabiocannavaroofficial - glieroidelcalcio.com)
C'è Fabio Cannavaro subito dopo l'esonero in serie A (Foto IG @fabiocannavaroofficial - glieroidelcalcio.com)
Il primo esonero della Serie A è dietro l’angolo e una squadra in difficoltà scuote i tifosi con voci sempre più insistenti: c’è Cannavaro.
La Serie A non perdona. Bastano poche giornate per trasformare entusiasmo e ambizioni estive in dubbi e contestazioni. Senza ombra di dubbio, il calcio italiano ci ha abituati a colpi di scena rapidi, e questa stagione non fa eccezione.
Infatti, già si parla di un possibile ribaltone in panchina, con un allenatore che rischia seriamente il posto e una tifoseria in fermento. È la dura legge del pallone: i risultati contano più di ogni altra cosa e, quando non arrivano, la panchina diventa bollente.
Il Torino è finito al centro della tempesta. La squadra granata, reduce da un avvio deludente, non ha trovato continuità né brillantezza, e il progetto tecnico guidato da Marco Baroni sembra già scricchiolare. I numeri sono impietosi, il gioco non convince e la pazienza dell’ambiente sembra ormai esaurita. Urbano Cairo, come spesso accade in questi casi, si ritrova davanti a una scelta delicata: confermare la fiducia all’allenatore o voltare pagina prima che la stagione si trasformi in un incubo.
Proprio per questo, iniziano a circolare i primi nomi dei possibili sostituti. In pole ci sarebbero Raffaele Palladino e Paolo Vanoli, due tecnici giovani, moderni, capaci di dare idee fresche e di rianimare un gruppo che appare spento. Palladino, dopo l’esperienza al Monza, si è costruito una reputazione interessante, mentre Vanoli ha fatto molto bene in contesti meno blasonati, dimostrando di avere personalità e competenze. Due profili che intrigano, senza però mettere d’accordo tutti.

Come se non bastasse, qualcuno ha già provato a inserire nella lista anche un nome pesante: Fabio Cannavaro. Qui, però, nasce il vero problema. Non si tratta soltanto di valutazioni tecniche, ma di una questione identitaria. L’ex capitano della Nazionale è legato indissolubilmente alla Juventus, e proporlo a una piazza come quella granata rischia di essere una provocazione. I tifosi del Toro, che già sono in tensione con la società per l’andamento della squadra, vedrebbero in un’eventuale scelta di questo tipo un tradimento inaccettabile.
Ecco perché l’ipotesi Cannavaro sembra già destinata a essere depennata. Non ci sarebbe terreno fertile per accoglierlo e, anzi, la frattura con la tifoseria diventerebbe insanabile. Cairo, che conosce bene l’umore della piazza, sa che muoversi con leggerezza in questo momento potrebbe essere fatale.
Il destino di Baroni, dunque, resta appeso a un filo. Le prossime giornate di campionato saranno decisive, ma l’impressione è che la sua avventura al Torino sia ormai vicina al capolinea. Sarebbe il primo esonero di questa Serie A, un segnale forte che ribadisce quanto il margine d’errore sia minimo e quanto il calcio non lasci spazio ai tentennamenti. Perché, alla fine, contano i risultati e il Toro, per ora, non li ha trovati.
