Risultato falsato, furia Zverev: Sinner sotto accusa - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Risultato falsato, furia Zverev: Sinner sotto accusa - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
La sconfitta contro Sinner alle ATP Finals non è stata propriamente digerita da Alexander Zverev. L’accusa al campione azzurro è stata evidente.
Il percorso di Jannik Sinner alle ATP Finals continua a confermare una verità ormai consolidata: l’altoatesino è uno dei tennisti più continui, solidi e competitivi dell’intero circuito. Nonostante il pubblico di Torino sognasse un possibile assalto al numero 1, la vittoria di Carlos Alcaraz su Lorenzo Musetti ha spento matematicamente ogni possibilità di sorpasso. Anche vincendo il torneo da imbattuto, Sinner non riuscirebbe più a recuperare il margine accumulato dallo spagnolo, che terminerà il 2025 in vetta al ranking. Il numero due del mondo, però, sembra aver accolto la notizia con la serenità dei grandi. Da tempo il suo obiettivo non è tanto inseguire una cifra accanto al nome, quanto costruire un percorso costante, fatto di prestazioni convincenti, vittorie pesanti e crescita mentale. E la sfida vinta contro Alexander Zverev è stata la conferma perfetta di questo approccio: un match tutt’altro che impeccabile, con varie sbavature da entrambe le parti, ma interpretato con lucidità nei momenti decisivi.
La “Volpe Rossa”, come viene soprannominato sin da bambino, ha mostrato ancora una volta quella caratteristica che lo ha portato stabilmente ai vertici del tennis mondiale: la capacità di elevarsi quando la pressione aumenta. Il punteggio, 6-4 6-3, non racconta nel dettaglio la complessità della sfida. Sinner ha faticato in alcuni momenti in risposta, ha commesso qualche errore di troppo nei cambi di direzione, e non sempre il rovescio lo ha accompagnato come nei giorni migliori. Ma quando ha avuto le occasioni per colpire, non le ha sbagliate. Due palle break trasformate, entrambe sfruttate senza esitazioni.
A confermare che la sfida è stata più serrata di quanto lo score lasci intendere è stato lo stesso Alexander Zverev, che in conferenza stampa ha analizzato la sconfitta con grande lucidità. Il tedesco ha dichiarato: “Oggi la differenza più grande penso sia stata il modo in cui ha servito sulle palle break. Io ne ho avute più di lui. Mi sentivo molto bene da fondocampo, in realtà quasi meglio che a Vienna. Lui ha avuto due occasioni per farmi il break e le ha sfruttate entrambe. Io ne ho avute molte e non ne ho sfruttata nessuna”. Dichiarazioni che effettivamente descrivono con precisione l’andamento della sfida: equilibrio, intensità, ma anche una concreta differenza nella gestione dei momenti chiave.

Zverev ha poi aggiunto: “Il punteggio è stato di 6-4, 6-3, ma a mio modesto parere ho avuto la sensazione che la partita sia stata più equilibrata di quanto dica il punteggio”. Una lettura corretta, perché il tedesco ha tenuto il passo negli scambi da fondo, ha messo pressione in risposta e ha creato più di una crepa nel gioco dell’italiano. Tuttavia, nei momenti che realmente contano, è stato lui a pagare dazio. Gli errori di Zverev sono stati più pesanti, più “costosi” sul piano del punteggio, mentre quelli di Sinner, pur presenti, non hanno compromesso l’esito dei game cruciali. Ed è proprio questa la differenza che rimane evidente anche nel ranking: tra il numero 2 Jannik Sinner e il numero 3 Alexander Zverev ci sono ancora 5.000 punti di distanza, un margine enorme che rispecchia non solo la costanza dell’italiano, ma anche le sue capacità nei momenti decisivi.
