le pillole di antonio capotosto

Roma vs Juventus … storie di Ex

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GLIEROIDELCALCIO.COM (Antonio Capotosto) – Per gli appassionati di lungo corso Roma-Juventus significa -anche- il grande rinnovamento bonipertiano con l’acquisto in blocco dei tre giovani campioni giallorossi Spinosi, Capello e Landini per 700 milioni più Zigoni, Del Sol e le comproprietà di Roberto Vieri e Viganò. Ma le origini dei doppi ex risalgono a tanti anni prima: Luigi Allemandi -tra i protagonisti dello scudetto bianconero del 1926 e iridato in azzurrò nel 1934- indossò per due stagioni la casacca romanista e nella Capitale fu compagno di squadra di Cesare Valinasso, portiere titolare dell’ultima Juventus del ‘Quinquennio d’oro’. La Vecchia Signora dovette poi attendere tre lustri per il ritorno al tricolore: il titolo del ’50 -senza dimenticare quello di due anni dopo- venne conquistato anche da Alberto Bertuccelli, sei presenze con la maglia giallorossa nel campionato 1954-’55. Tre scudetti e due coccarde tricolori con la Juve per Bruno Nicolè, l’uomo della prima coppa nazionale nella storia della Roma. Una stagione in bianconero (1960-’61) per Severino Lojodice, approdato a Torino dopo tre stagioni capitoline. Il tredicesimo tricolore di Madama (1967) portò anche la firma di Giampaolo Menichelli, giunto sotto la Mole da Roma nel ’63: per lui anche una Coppa Italia (1965). Dopo otto stagioni a Villar Perosa Luciano Spinosi tornò sulla sponda giallorossa del Tevere, dove ritrovò Romeo Benetti (tre annate insieme nel capoluogo piemontese). In quella Roma vi era anche Domenico Maggiora, prodotto del vivaio bianconero. Quarant’anni fa arrivava a Trigoria il diciannovenne Dario Bonetti, successivamente bianconero dal 1989 al 91. Nella Juventus è stato compagno di squadra di Thomas Haessler, il quale vestirà per tre stagioni la maglia giallorossa: quando il tedesco lasciava la Roma, nella Capitale arrivava Daniel Fonseca, poi giocatore della Vecchia Signora.

P.S. Il tricolore juventino del 1926 lo celebrò anche Pietro (detto ‘Piero’) Pastore, successivamente calciatore romanista: il ‘Rodolfo Valentino del pallone’. E nel 1935 festeggiò lo scudetto bianconero Pietro Serantoni, poi giallorosso.

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