Rovinati i piani di Allegri, i tifosi insorgono: il motivo è assurdo - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Rovinati i piani di Allegri, i tifosi insorgono: il motivo è assurdo - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Allegri vola sulle ali dell’entusiasmo per il suo Milan primo in classifica. Qualcosa però è andato storto e i tifosi si sono dati alla protesta.
Il Milan è tornato in vetta alla classifica dopo anni di turbolenze e stagioni sottotono. La vittoria contro il Napoli, non senza polemiche arbitrali, ha proiettato la squadra di Massimiliano Allegri al comando, sorprendendo gran parte degli addetti ai lavori che a inizio anno non avrebbero scommesso sui rossoneri. La solidità difensiva è stata la chiave: appena un gol subito nelle ultime gare, dato che fotografa l’efficacia della linea arretrata e l’equilibrio tattico imposto dall’ex tecnico della Juventus. Il successo sul campo contro campioni d’Italia in carica ha ridato entusiasmo a una piazza che negli ultimi anni aveva vissuto più delusioni che gioie. In particolare, i tifosi sottolineano la compattezza della squadra e la capacità di Allegri di gestire il gruppo, valorizzando sia i leader tecnici sia le nuove leve.
Il percorso è ancora lungo, ma l’impressione è che il Milan possa tornare a recitare un ruolo da protagonista in campionato e non solo. L’ottimo avvio in Coppa Italia e le prestazioni convincenti in Serie A hanno riacceso la speranza di tornare stabilmente ai vertici. Tuttavia, mentre la squadra esulta per i risultati sul campo, l’attenzione della città e dei tifosi si è spostata su un altro fronte, ben più delicato: quello legato al futuro dello stadio di San Siro.
Nella notte tra lunedì e ieri, il Consiglio comunale di Milano ha approvato la delibera per la cessione dello stadio San Siro alle società Milan e Inter, un’operazione valutata 197 milioni di euro. I voti favorevoli sono stati 24, sufficienti a far passare il documento grazie alla decisione di Forza Italia di lasciare l’Aula, abbassando di fatto il quorum. I contrari si sono fermati a quota 20, senza alcuna astensione. La delibera arriva al termine di una giornata di proteste: davanti a Palazzo Marino, i comitati cittadini e i residenti hanno manifestato con campanacci e trombe da stadio contro quella che hanno definito una “svendita”. Secondo i manifestanti, l’impianto sarebbe stato da ristrutturare e non da demolire, anche per ridurre inquinamento, consumo di suolo e disagi per chi vive nella zona. Vendiamo un pezzo di storia di Milano a un prezzo inferiore a quello di un qualsiasi top player della Serie A – hanno denunciato i residenti.

Il verdetto dell’Aula cambia radicalmente il futuro del tempio del calcio italiano. Lo storico Meazza, inaugurato cento anni fa, ospiterà ancora la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, ma poi sarà destinato in parte all’abbattimento. Al suo posto sorgerà un nuovo stadio moderno e multifunzionale, pronto in tempo per gli Europei di calcio del 2032. Per il mondo rossonero e nerazzurro si apre una nuova era, segnata da grandi ambizioni ma anche da forti contrasti. Se sul campo il Milan esulta per la leadership in campionato, fuori dal rettangolo verde la città si interroga sul prezzo da pagare per un futuro che cancella uno dei simboli più iconici del calcio mondiale.
