Si allarga lo scandalo Sinner, vengono fuori tutti i nomi (Foto Instagram - glieroidelcalcio.com)
Si allarga lo scandalo Sinner, vengono fuori tutti i nomi (Foto Instagram - glieroidelcalcio.com)
Quello che viene indicato come lo scandalo Jannik Sinner si è trasformato in un vero e proprio terremoto mediatico: spuntano nomi impensabili.
Il punto di partenza è sempre lui, Jannik Sinner. Numero uno al mondo, simbolo di una nuova generazione di tennisti italiani, esempio di dedizione e rigore. Però, stavolta, a far parlare non sono le sue imprese sul campo o il suo modo pacato di comunicare, ma qualcosa che esula dai punti vinti e dalle racchette.
Si tratta della sua residenza a Montecarlo, una scelta fatta nel 2020 e che, come accade puntualmente ogni anno, è tornata al centro del dibattito in Italia. Infatti, Sinner vive nel Principato da ormai quattro anni e non lo ha mai nascosto.
Allenamenti in strutture di livello internazionale, vita riservata lontano dai riflettori e, soprattutto, la possibilità di gestire il proprio tempo e la propria preparazione senza pressioni ambientali. Lui stesso ha spiegato più volte quanto il contesto monegasco lo aiuti a rimanere concentrato sul tennis. Però, al di là delle motivazioni sportive, c’è un altro aspetto che finisce inevitabilmente sotto la lente: il regime fiscale.
A Monaco, come noto, non si pagano imposte sul reddito personale. Ed è proprio questo dettaglio che scatena, ciclicamente, una reazione dura da parte di chi ritiene che campioni nati e cresciuti in Italia dovrebbero “restituire” al proprio Paese parte di ciò che guadagnano, proprio attraverso la tassazione. Un ragionamento che torna a galla ogni volta che un personaggio pubblico decide di stabilire la residenza fuori confine. Ma stavolta la discussione si è allargata, e parecchio.

Perché, partendo dal nome di Sinner, sono emersi anche altri casi. Un elenco lungo, fatto di sportivi, imprenditori, artisti e volti noti dello spettacolo. Tutti con un denominatore comune: vivere stabilmente a Montecarlo. Tra i nomi già noti, quelli di Flavio Briatore, Andrea Bocelli, Ornella Muti, Maria Grazia Cucinotta. Ma non finisce qui. Ci sarebbero altri nomi ancora più sorprendenti, finora tenuti lontani dalle cronache, che oggi iniziano a emergere. Un effetto domino che rischia di trasformare un dibattito fiscale in uno scontro politico e culturale più ampio.
Senza ombra di dubbio, Sinner non ha violato alcuna legge. È tutto perfettamente legale e trasparente. Però, come sempre accade in Italia, quando si tocca il tasto delle tasse, l’opinione pubblica si divide. Da una parte chi difende la scelta come legittima, figlia di una gestione professionale di una carriera internazionale. Dall’altra chi la vede come una fuga di responsabilità, un gesto che priva il Paese di risorse economiche da parte di chi, invece, ne rappresenta l’eccellenza.
Jannik, dal canto suo, continua ad allenarsi e a rispondere con i fatti. Però il suo nome, almeno per ora, resta al centro di una polemica che si sta allargando giorno dopo giorno. Un caso che fa rumore, e che difficilmente si spegnerà in fretta.
