Jannik Sinner mette Alcaraz con le spalle al muro (Foto IG @janniksin- glieroidelcalcio.com)
Jannik Sinner mette Alcaraz con le spalle al muro (Foto IG @janniksin- glieroidelcalcio.com)
Jannik Sinner numero uno al mondo del tennis ha già messo Alcaraz con le spalle al muro, Wimbledon è già una sentenza.
Jannik Sinner non si ferma più. Con una freddezza che impressiona, ha superato anche l’ostacolo Shelton a Wimbledon, confermandosi non solo come uno dei tennisti più in forma del momento, ma come il nuovo punto di riferimento del circuito.
L’altoatesino ha già messo Carlos Alcaraz, suo grande rivale e unico vero contendente per la vetta del ranking, con le spalle al muro. Per quanto riguarda il ranking ATP, infatti, per Sinner Wimbledon può veramente mettere distanze siderali. Ecco perché e cosa significa.
Il meccanismo del ranking ATP si basa su un sistema a punti in cui ogni torneo mette in palio un certo numero di crediti, che variano in base all’importanza dell’evento e al risultato raggiunto. Per i tornei dello Slam, come Wimbledon, il massimo è 2000 punti, che spettano al vincitore. Ogni giocatore però deve anche “difendere” i punti ottenuti nello stesso torneo l’anno precedente. Se ad esempio un tennista arriva in finale un anno e perde al secondo turno l’anno dopo, perde praticamente quasi tutto il bottino di punti precedenti.

E qui entra in gioco la vera differenza tra Sinner e Alcaraz. Il primo, lo scorso anno, si era fermato in semifinale. Quest’anno è già oltre quel risultato, avendo battuto avversari tosti e mostrando un livello altissimo sia dal punto di vista tecnico che mentale. La vittoria su Shelton gli ha consegnato non solo un posto tra i migliori del torneo, ma anche un margine di oltre 400 punti su Alcaraz. Un distacco che, al momento, rende ininfluente qualunque risultato del murciano, che invece ha ancora ben 1200 punti da difendere per non perdere ulteriore terreno.
Senza ombra di dubbio, questa edizione di Wimbledon può segnare una svolta nella carriera di Sinner. Non è solo una questione di numeri. È la consapevolezza con cui scende in campo, il modo in cui sa gestire le fasi delicate dei match, l’aria da veterano che ormai trasmette, nonostante la giovane età. C’è qualcosa nel suo atteggiamento che colpisce: non esulta in modo teatrale, non cerca mai lo show, ma va dritto al punto. Un approccio quasi chirurgico, che lo sta rendendo temuto da tutti.
Però adesso la domanda è una sola: fin dove può arrivare? Perché se è vero che il primo posto del ranking è già al sicuro, è altrettanto vero che ogni vittoria da qui in avanti può ampliare ancora di più il divario con gli inseguitori. Alcaraz incluso, che ora si trova nella scomoda posizione di dover vincere per non affondare. La pressione è tutta sulle sue spalle, mentre Sinner ha già fatto quello che doveva fare. Anzi, ha fatto di più.
Con la finale nel mirino e il numero uno blindato, Jannik si trova in un momento quasi perfetto. Ogni punto conquistato da qui in avanti sarà un mattoncino in più a consolidare il suo dominio. Non è un caso se oggi tutti parlano di lui come del vero uomo da battere. Wimbledon sta scrivendo una nuova storia, e questa volta il protagonista parla italiano.
