Sinner-Alcaraz, è finita: il disastro dopo le ATP Finals - Glieroidelcalcio.com (Screen Youtube)
Sinner-Alcaraz, è finita: il disastro dopo le ATP Finals - Glieroidelcalcio.com (Screen Youtube)
Il 2026 non è ancora cominciato, ma per Sinner e Alcaraz si mette male. Dopo le Atp Finals di Torino, quanto emerso è un vero e proprio disastro.
Sembra quasi paradossale parlare di equilibrio nel tennis maschile contemporaneo, un circuito che negli ultimi due anni ha vissuto una polarizzazione estrema attorno a due nomi: Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. La stagione 2025, ormai consegnata agli archivi, ha offerto l’ennesima dimostrazione della distanza che separa i due prodigi dal resto del tour. I numeri parlano da sé: Sinner ha chiuso l’anno con un impressionante 57-6, due Slam vinti (Australian Open e Wimbledon), finali a Roland Garros e US Open, sei titoli complessivi e oltre 19 milioni di dollari di montepremi. Una continuità che, nonostante la sospensione di tre mesi e le inevitabili ripercussioni, lo ha riportato nuovamente in cima all’indice di rendimento della stagione. Di fronte a lui, Carlos Alcaraz ha risposto con una stagione altrettanto scintillante: otto titoli, trionfi a Montecarlo, Roma, Roland Garros, US Open, un bilancio vicino al 68-8 e la certezza matematica del numero 1 ATP a fine anno. I due hanno plasmato una rivalità che richiama epoche leggendarie: Federer-Nadal, Djokovic-Murray.
Eppure, dopo le ATP Finals — dove Sinner ha dato forse la dimostrazione più alta della sua capacità di dominare in condizioni indoor – la domanda si impone con forza: chi è davvero il numero uno del mondo “sul campo”? Il ranking premia Alcaraz, ma l’impressione tecnica e tattica che Sinner ha lasciato a Torino ha spostato più di un giudizio. Questa liturgia a due, che sembrava destinata a governare il tennis per molte stagioni, ora vacilla. Non perché i due fenomeni stiano rallentando, ma perché un terzo nome potrebbe inserirsi, ridisegnando il paradigma competitivo. A sostenere questa tesi non è un commentatore qualsiasi, ma Jim Courier, ex numero uno del mondo e quattro volte campione Slam. Le sue parole aprono un nuovo scenario: l’arrivo di un possibile terzo dominatore, capace di incrinare il duopolio.
Il giocatore indicato da Courier è Jack Draper, talento britannico che nel 2025 ha mostrato lampi di grandezza prima di essere frenato da un infortunio al braccio. Il suo anno, seppur incompleto, resta significativo: 30-9, un titolo di peso come Indian Wells, oltre 3,4 milioni di dollari di prize money, e un best ranking da numero 4 al mondo. Numeri e traiettoria che spiegano perché un osservatore esperto come Courier non abbia esitazioni nel descriverlo come il prossimo grande rivale dei due dominatori del circuito. Courier lo dice con chiarezza – Draper si avvicinerà a Sinner e Alcaraz e migliorerà tantissimo – perché secondo l’ex numero uno la sua crescita è appena iniziata. L’ex numero uno insiste sul fatto che, se il britannico tornerà in condizione fisica ottimale potrà competere con i migliori.

A rinforzare la tesi, Courier cita le armi del ventitreenne – Un servizio mancino formidabile e un dritto esplosivo – sottolineando che l’unico vero obiettivo è ritrovare e mantenere la miglior forma atletica. Non manca un aggiornamento sul recupero: secondo Courier, Draper – tornerà presto in campo e sarà pronto a fare qualche sessione di allenamento durante questa sosta prima della nuova stagione. Una notizia che alimenta il dibattito sulla possibilità che il 2026 possa segnare la nascita di un vero Big Three. L’ex campione americano non risparmia poi un passaggio su Ben Shelton, altro talento spesso accostato ai due big: “Se sarà lui l’alternativa a Alcaraz e Sinner? Se lo chiedi a me ti dico di no. Spero che possa smentirmi, ma al momento è decisamente indietro”.
