Jannik Sinner vince a Riad ma alcune dichiarazioni scuotono il tennis (Foto IG @janniksin - glieroidelcalcio.com)
Jannik Sinner vince a Riad ma alcune dichiarazioni scuotono il tennis (Foto IG @janniksin - glieroidelcalcio.com)
Dopo la finale di Riad al Six Kings Slam tra Sinner e Alcaraz, scoppia un vero e proprio caso nel mondo del tennis.
A Riad si è appena conclusa una delle finali più attese dell’anno, eppure la vittoria di Jannik Sinner non è l’unico motivo per cui tutti parlano di lui. Il campione azzurro ha battuto Carlos Alcaraz in due set netti, confermando il trionfo dell’anno scorso e portando a casa il titolo per la seconda volta consecutiva.
Un successo limpido, di quelli che non lasciano spazio a dubbi o interpretazioni. Eppure, nonostante la festa per l’ennesimo trionfo, qualcosa sembra essersi incrinato attorno al Six Kings Slam, il torneo-esibizione che mette di fronte i sei giocatori più forti del circuito.
Nelle ore successive alla finale, sui social e tra gli addetti ai lavori è esploso un vero e proprio caso. Delle dichiarazioni pesanti che suonano come una sentenza sono arrivate proprio nelle ore successive al trionfo,l’ennesimo, di Sinner.
Il ragazzo di San Candido ha mostrato ancora una volta una solidità mentale impressionante, una calma glaciale che, come spesso accade, è la sua firma più riconoscibile. Battere Alcaraz non è mai semplice, però Jannik lo ha fatto con una naturalezza disarmante, quasi come se fosse routine. Il suo tennis è diventato maturo, completo, e soprattutto efficace in ogni condizione. Non a caso, c’è chi ormai lo considera il vero numero uno del mondo, al di là della classifica.

“Jannik Sinner è il miglior giocatore del mondo”. Lo ha dichiarato Ronald Agenor, ex tennista haitiano, oggi commentatore e osservatore attento del circuito. Le sue dichiarazioni, rilasciate poche ore dopo la finale, hanno fatto il giro del web. Agenor non ha dubbi: “L’italiano ha un modo di giocare diverso, è come un pugile in campo. Per me è il miglior giocatore del mondo. L’ho visto allenarsi agli Australian Open, mi ricorda Bjorn Borg ai suoi tempi.” Parole pesanti, che arrivano da chi di tennis se ne intende davvero.
Agenor ha poi sottolineato una differenza chiave tra Sinner e Alcaraz. “L’arte del gioco – ha spiegato – si è un po’ persa nel tennis moderno. Alcaraz la mostra di tanto in tanto, ma Sinner ha un approccio più profondo, più metodico, come se ogni punto fosse parte di un disegno preciso”. Nonostante gli elogi, però, Agenor ha spiegato come alcune leggende del passato oggi sarebbero ancora competitive perché nessuno dei tennisti attuali si avvicina ai livelli di un Sampras o di un Becker.
Parlando di Jannik Sinner, però, osservando il suo percorso, è difficile dargli torto. Jannik non è più soltanto il ragazzo timido che faceva sognare per il potenziale: oggi è un campione formato, lucido, capace di gestire ogni momento con una maturità che lascia senza parole. E se il Six Kings Slam con le parole di Agenor che ha usato bastone e carota scuote i tifosi sui social, Sinner resta a 24 anni uno dei migliori talenti, se non il migliore in circolazione.
