Succede di nuovo, una autentica maledizione per Sinner (Foto IG @calciatoribrutti - glieroidelcalcio.com)
Succede di nuovo, una autentica maledizione per Sinner (Foto IG @calciatoribrutti - glieroidelcalcio.com)
Jannik Sinner prova l’assalto al numero uno del ranking, ma una maledizione sembra tormentarlo: è successo ancora.
Jannik Sinner è ormai stabilmente tra i grandi protagonisti del tennis mondiale. L’altoatesino, reduce da una stagione intensa e ricca di successi, è impegnato nei tornei ATP per cercare di avvicinare Carlos Alcaraz nel ranking e riprendersi quel primo posto appena sfuggitogli.
Le ambizioni sono alte, l’energia è quella di sempre, però c’è un dettaglio che torna a far discutere e che, senza ombra di dubbio, preoccupa non poco i suoi tifosi. Durante il torneo di Pechino, infatti, Sinner ha mostrato qualche segnale insolito.
Nella sfida contro Alex de Minaur, avversario che conosce bene e con il quale ha sempre dato vita a match combattuti, l’azzurro ha dovuto concedere un set, lasciando intravedere un po’ di fatica di troppo. Non solo tecnica e tattica, ma anche una condizione fisica che sembrava meno brillante del solito. Alla fine la vittoria è arrivata lo stesso, ma le sensazioni non erano proprio rassicuranti.
La conferenza stampa successiva ha chiarito il mistero. “Niente di grave. Ho avuto solo un po’ di diarrea negli ultimi due giorni. Ho perso un po’ di liquidi, ma mi sento bene. C’era anche un po’ di tensione. Il mix di tensione e gli ultimi due giorni non sono stati facili. Ma sì, mi sento bene. Nessuna preoccupazione per domani. È tutto sicuro”, ha raccontato con la sua solita sincerità. Parole che hanno tranquillizzato fino a un certo punto, perché i tifosi sanno bene che Sinner in carriera ha dovuto fare i conti con diversi acciacchi.

Non è infatti la prima volta che l’altoatesino si trova a gestire problemi fisici in momenti chiave. In passato è stato costretto anche al ritiro, come nell’episodio rimasto nella memoria di tutti: la finale di Cincinnati contro Carlos Alcaraz. Una sfida attesissima, un duello destinato a scrivere un altro capitolo della nuova rivalità del tennis, e invece finito dopo soli cinque game e appena 23 minuti, con Sinner costretto a lasciare il campo perché non si sentiva bene. Una delusione enorme, che ancora oggi brucia.
A questi si aggiungono i dolori alla caviglia, le fastidiose vesciche e altri piccoli infortuni che in 378 partite gli hanno già imposto 6 ritiri. Numeri che non sono drammatici, certo, ma che raccontano la fragilità di un campione che spesso si trova a dover combattere non solo contro i suoi avversari, ma anche contro il proprio corpo.
Eppure, nonostante tutto, Sinner ha dimostrato ancora una volta di avere una forza mentale e fisica straordinaria. A Pechino è riuscito a trionfare per la seconda volta in carriera, battendo in finale lo statunitense Learner Tien con un doppio 6-2 in poco più di un’ora. Una finale dominata dall’inizio alla fine, senza lasciare spazio a sorprese, e che gli consegna il terzo titolo del 2025, il ventunesimo della sua carriera. Un segnale fortissimo, perché dimostra che anche quando i problemi sembrano mettere i bastoni tra le ruote, Sinner sa sempre come rialzarsi. E i tifosi, pur preoccupati, non possono che sognare in grande insieme a lui.
