Sinner non ha pace, grave problema: lo ha detto chiaramente - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Sinner non ha pace, grave problema: lo ha detto chiaramente - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Polemiche e focose critiche continuano a inseguire Jannik Sinner, anche quando scende in campo e parla soltanto di tennis.
Dopo l’infuocato articolo del Daily Mail che ha invitato apertamente il pubblico a tifare contro di lui, l’altoatesino si trova ancora sotto i riflettori, preso di mira non certo per un errore tecnico ma per un atteggiamento percepito come riservato e professionale. Quel pezzo “pungente” ha riacceso il dibattito su quanto un campione possa o debba interagire con i media, soprattutto quando dimostra di voler essere giudicato soltanto per ciò che fa sul campo. Per Sinner, il focus resta sempre lo stesso: allenamento, match, disciplina. E proprio questa dedizione, misurata e poco incline ad esibizioni extra-tecniche, sembra far storcere il naso a molti giornalisti. Nell’epoca dei social, delle conferenze fiume e dei “dietro le quinte” a personal branding, il numero 1 del mondo appare distante, forse troppo sui generis.
Da una parte, c’è chi lo ammira per la sua dedizione e per la scelta quasi zen di zittire rumor o gossip; dall’altra, c’è chi lo accusa di una comunicazione a tratti glaciale, che alimenta il sospetto di poca empatia verso la macchina mediatica del tennis. Motivo per cui, forse, il tabloid britannico ha deciso di ritirare fuori il caso Clostebol. La vittoria netta 3‑0 su Ben Shelton nei quarti di Wimbledon ha messo tutti d’accordo, al di là della gara contro Djokocvic: Sinner continua a dominare il campo. Nulla ha minimamente scalfito la sua gavetta, anzi.
A chiarire meglio cosa stia accadendo, è intervenuto Dario Puppo, nella trasmissione “Tennismania – Speciale Wimbledon”. Ha spiegato con chiarezza: “Si può dire che ci sia un problema di comunicazione per l’altoatesino? I giornalisti, e mi pare evidente, non sono contenti del rapporto con Sinner. Va detto in maniera chiara e netta. Non mi nascondo dietro ad un dito”. Da queste parole emerge che, più che negli atteggiamenti atletici, il nodo stia nella sfera relazionale: Sinner preferisce riservatezza, concentra le energie sulla vittoria e non sulle interviste piene di enfasi o storytelling personali. Puppo lo ha evidenziato: quando Sinner ha chiesto solo 20 minuti d’allenamento chiuso per valutare le condizioni del gomito, non voleva fare scalpore, ma solo lavorare bene. Lo ha ribadito chiaramente: “Lui non fa il giornalista, ma pensa solo a giocare. Non vuole più attenzioni del dovuto, penso che lo dica perché non vuole sprecare energie nervose”. In altre parole, l’obiettivo di vincere Wimbledon ha sempre prevalso contro il gioco delle interviste.

Ecco perché Puppo ha aggiunto: “Penso però che questo aspetto migliorerà. Lui sappiamo com’è fatto: è concentrato sul campo e sul vincere. Poi, magari, ci sarà modo di confrontarsi in maniera differente e più fuori dagli schemi”. Insomma, dietro al distacco apparente c’è solo la volontà di mettere la racchetta davanti a tutto, anche alle chiacchiere esterne. Anche nella gara contro Djokovic, l’altoatesino non è sembrato minimamente scosso dai rumors esterni, atteggiamento che certifica – se ce ne fosse ancora bisogno – quanto la sua posizione in vetta al ranking sia frutto di serietà e professionalità.
