9 febbraio 1977: la vittoria dell'Olanda contro l'Inghilterra
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9 febbraio 1977: l’Olanda espugna Wembley e batte l’Inghilterra con una doppietta di Peters

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Il 9 febbraio del 1977, l’Olanda vince contro l’Inghilterra

Quarantasette anni fa, a Wembley, ci fu la sfida tra Olanda ed Inghilterra. La fonte sui cui baso questo resoconto è in buona parte (perlomeno all’inizio) un articolo del “Daily Mail” che si intitola “La notte in cui il calcio totale conquistò Wembley grazie a Cruijff e ai suoi campioni orange”. Nell’articolo si legge che quella era stata la notte dello sbarco olandese di Londra quando i “tulipani” avevano dipinto idealmente la città di orange, lasciando il segno grazie alla classe di Johan Cruijff, all’estro di Neeskens e all’audacia di Johnny Rep.

E quando l’arbitro aveva fischiato la fine del primo tempo, a Wembley tutti i tifosi inglesi si erano alzati in piedi per applaudire i giocatori olandesi, ancora in campo, quei giocatori che avevano dato una lezione di calcio totale alla squadra di Mister Revie. Nell’articolo si ricorda che, inevitabilmente, Cruijff è considerato il protagonista di un’esibizione definita da alcuni commentatori come la più grande prestazione di una nazionale in trasferta contro l’Inghilterra dai tempi degli ungheresi nel 1953 (N.d.A. match terminato 6 a 3 a favore della nazionale magiara).

Ma, come spiegano Matt Barlow e Neil Moxley (autori del pezzo), era stata l’ala del NEC Nijmegen, Jan Peters, a rubare i titoli dei giornali realizzando entrambi i gol dell’incontro. Nel primo gol Peters conclude con un tiro angolato una triangolazione iniziata da Cruijff e continuata da Neeskens. Quest’ultimo aveva servito al numero sette olandese un pallone proveniente da destra. Peters aveva ricevuto il pallone, controllandolo con il destro, spalle alla porta, poi si era girato e aveva mandato la palla in rete calciando con lo stesso piede. 

Peters raddoppia

Il secondo gol nasce da una posizione in campo più o meno simile. Solo che in questo secondo caso, a seguito di un’azione iniziata da Cruijff e continuata da Hovenkamp, l’assist arriva dalla sinistra a Peters, che controlla il pallone, elude l’intervento di un avversario e segna con un bel diagonale, piazzando la palla nello stesso angolo del gol precedente: alla destra di Clemence.

Ed ecco allora le parole del protagonista del match. È lo stesso Jan Peters che parla: “Fu una partita molto importante. Come nazionale, in quel periodo, non avevamo ottenuto grandi risultati, ma quella sera vincemmo due a zero, e io segnai entrambi i gol. Quella è stata la prima e unica volta che ho giocato in nazionale con Johan Cruijff. Quindi, a livello personale, si è trattato di una partita davvero speciale. Ai tempi militavo in un club minore, quindi giocare a Wembley -un posto che tutti i giocatori considerano lo stadio più bello del mondo- e segnare due gol è stato meraviglioso. È stato uno dei momenti topici nella mia carriera di giocatore. Dopo la partita di Wembley mi sono trasferito dal NEC Nijmegen all’AZ Alkmaar.

Era una delle migliori squadre dei Paesi Bassi. Abbiamo vinto tre volte la Coppa Nazionale, una volta il campionato e, in un caso, siamo anche arrivati in finale di Coppa UEFA, dove però abbiamo perso con l’Ipswich Town. È stato un ottimo periodo per me.” I due autori dell’articolo continuano dicendo che quella sarebbe stata l’unica volta negli anni Settanta che la meravigliosa squadra degli orange avrebbe giocato in Inghilterra (N.d.A. In realtà, c’era stato un precedente incontro amichevole il 14 gennaio 1970).

L’Olanda e la lezione di calcio data all’Inghilterra

E inoltre aggiungono che per molti, quella è stata la migliore squadra nazionale a non aver mai vinto un trofeo importante, visto che ha perso nelle finali dei Mondiali del 1974 e 1978 ed è arrivata terza agli Europei del 1976. Passando invece alla stampa italiana, è interessante il resoconto di questo match fatto da “La Gazzetta dello Sport”. In quel periodo, l’Inghilterra era per noi una specie di “osservata speciale”, visto che era nel nostro stesso girone eliminatorio per le qualificazioni mondiali del ‘78 (passammo grazie a una migliore differenza reti).

E forse non è casuale che la “rosea” in un suo titolo, nel giorno del match amichevole tra Inghilterra e Olanda, metta in evidenza che “l’Inghilterra avrà un ‘nemico’ in tribuna: Bearzot. A Wembley, l’Olanda di Cruijff tasta il polso ai nostri rivali sotto gli occhi del tecnico azzurro”. Questo era dunque il titolo del numero uscito poche ore prima della partita (nell’articolo si citavano anche le presenze sugli spalti di Boniperti e di Bulgarelli) mentre, all’indomani del match, i lettori della Gazzetta poterono leggere che a Wembley l’Olanda aveva dato una lezione di calcio all’Inghilterra e che, con due gol di Peters in sette minuti, gli orange diretti da Cruijff avevano vinto contro gli inglesi.

Poi, nella parte iniziale dell’articolo si sottolineava come non ci fosse stata quasi partita perché l’Olanda era stata superiore all’Inghilterra “in gioco, in movimento, in velocità, in variazioni di temi offensivi e difensivi […] Cruijff e i suoi si sono dimostrati anche pratici e essenziali durante il primo tempo che resta il più importante e spettacolare [..] Un’Olanda-monster. L’Inghilterra nel finale è stata anche umiliata da una melina irridente. Però noi non dobbiamo illuderci. Siamo ancora lontani anni luce dagli olandesi e l’Inghilterra sarà sempre un avversario ostico per noi”.  

Una partita decisa da due fenomeni: Cruijff e Neeskens

E ora, possiamo tornare all’articolo del “Daily Mail” per concludere con alcune rievocazioni di quel match di parte inglese. Trevor Brooking ricordava che “I talenti eccezionali erano Cruijff e Neeskens. Conoscevamo tutti i punti di forza di Cruijff ma non riuscimmo a fermarlo. Dotato di accelerazioni devastanti, era capace di superare chiunque. Neeskens era un centrocampista offensivo capace di inserirsi in qualsiasi difesa. Ricordo lunghe fasi dell’incontro in cui non riuscimmo a toccare palla. Avevano una filosofia del possesso palla e una capacità di rotazione dei ruoli: erano in anticipo sui tempi”.

Anche Trevor Francis è dello stesso parere di Brooking: “Avevo aspettato il mio debutto in nazionale per molto tempo e ricevere la convocazione da Revie fu elettrizzante. Inutile dire, invece, che come esordio non fu il massimo. Ma, in realtà, non ci fu disonore nella sconfitta con quella squadra che, come tutti sanno, aveva dei giocatori straordinari”.

Kevin Beattie, d’altronde, non fa che confermare quanto detto da Brooking e da Francis: “Ci fecero a pezzi. Ho giocato solo nove volte per l’Inghilterra ma quello è sicuramente il ricordo peggiore. Cruijff era incredibile. Si passavano la palla con una velocità straordinaria, da un giocatore all’altro : tutta la squadra partecipava all’azione. Non riuscimmo minimamente a impensierirli. Anche il Mister, Don Revie, affermò che avevano fatto cose incredibili. Era il ‘total football’: orribile se vissuto nella veste di avversario, ma bisogna ammettere che non si poteva non ammirarli. Marcare Rensenbrink fu estenuante”.

Il tabellino della sfida tra Olanda ed Inghilterra 

Londra, Stadio Wembley. 9 febbraio 1977. Spettatori: 90.260.

Inghilterra-Olanda 0-2

Marcatori: Peters (O), 28’ e 36’.

Ammoniti: Rijsbergen.

Arbitro: Walter Eschweiler (Germania Ovest).

Inghilterra (4-4-2): Clemence; Clement, Doyle, Watson, Beattie; Greenhoff (40’, Todd), Madeley (74’, Pearson), Brooking, Bowles; Keegan (C), Francis. Allenatore: Don Revie.

Olanda (4-3-3): Schrijvers; Suurbier, Krol, Hovenkamp, Rijsbergen; Van der Kerkhof, Peters, Neeskens; Rep (75’, Kist), Cruijff (C), Rensenbrink. Allenatore: Jan Zwartkruis. 

GLIEROIDELCALCIO.COM (Antonio Capotosto)

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Laureato alla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Genova. Specializzazione in Scienze dell’Informazione e della Comunicazione Sociale e Interculturale. Studi Post-Laurea, nel 2004 e nel 2005, presso il Dipartimento di Linguistica dell’Università di Ginevra, nell’ambito del DEA (Diplôme d’Etudes Approfondies) e, nel 2017, al St Clare’s College di Oxford (Teacher of English Language and Literature). Vive in Svizzera dal 2004, dove lavora per il Dipartimento dell’Istruzione Pubblica del Cantone di Ginevra. Pubblicazioni: “Nella Tana del Nemico”, inserito nella raccolta dal titolo, “Sotto il Segno del Grifone”, Fratelli Frilli Editori, 2004. “I Racconti del Grifo. Quando Parlare del Genoa è come Parlare di Genova”, Nuova Editrice Genovese, 2017. “Gli Svizzeri Pionieri del Football Italiano”, Urbone Publishing, 2019. “Rivoluzione Inglese. Paradigma della Modernità”, Mimesis Edizioni, 2020. Seconda edizione de “I Racconti del Grifo. Quando Parlare del Genoa è come Parlare di Genova” Urbone Publishing, 2020. Coautore di “Imbarco Immediato. Didattica della Lingua Italiana”, Fanalex Publishing, Ginevra, 2021. “Dieci Racconti di una Lucertola del Porto di Genova”,  Urbone Publishing, 2021. “Il Calcio Anni ’70. Primo Volume 1969-1974”, Urbone Publishing,  2022. «Les Suisses Pionniers du Football Italien», Mimésis Éditions France, 2022. Terza edizione de “I Racconti del Grifo. Quando Parlare del Genoa è come Parlare di Genova”, Urbone Publishing, 2022. Ha scritto anche numerosi articoli, di carattere sportivo, storico o culturale, pubblicati su differenti blog, siti, riviste e giornali. Collabora con “Pianetagenoa1893.” e “GliEroidelCalcio”. I suoi libri fanno parte delle collezioni della Biblioteca Nazionale di Francia a Parigi, della Biblioteca Nazionale Svizzera di Berna, dell’Università di Friburgo, della Società Dante Alighieri di Basilea, della Biblioteca dello Sport di Ginevra e della Civica Biblioteca Berio di Genova. Prossima uscita editoriale: Massimo Prati, «Il Calcio Anni ‘70. Secondo volume, 1975-1977», Urbone Publishing.

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