23 giugno 1998 - L'ultimo gol del "Divin Codino" Baggio in Nazionale - Gli Eroi del Calcio
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23 giugno 1998 – L’ultimo gol del “Divin Codino” Baggio in Nazionale

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GLIEROIDELCALCIO.COM (Paolo Laurenza) – Il 23 giugno 1998 la Nazionale disputa l’ultima partita della prima fase a gruppi del mondiale di Francia. Allo Stade de France si gioca Italia Austria. Gli Azzurri dopo il pari in extremis contro il Cile hanno liquidato per 3 a 0 i “Leoni d’Africa” e devono confermare di voler fare un mondiale da protagonisti.

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“VINCERE PER FARE PAURA”

“…l’Austria è il modo più spiccio e più nobile per qualificarsi in carrozza ed evitare il Brasile negli ottavi”

Così titola “La Stampa” alla vigilia della partita. Cesare Maldini non rischia il tridente e per la prima volta schiera titolare Del Piero lasciando in panchina Baggio che nelle prime due partite ha giocato da titolare.

Ci penso giorno e notte. […] a (quasi) 31 anni non devo sprecare nulla, ogni occasione è buona”. Baggio non può chiudere la sua esperienza Mondiale con il rigore di Pasadena, con il “Ma questo è matto” rivolto a Sacchi quando lo sostituì dopo l’espulsione di Pagliuca contro la Norvegia. Tantoméno con l’appellativo di  “coniglio bagnato”, che poco elegantemente gli affibbiò Gianni Agnelli.

Baggio non è il titolare designato, ma si è conquistato un posto tra i convocati nonostante non fosse stata un’estate facile quella che aveva preceduto il mondiale francese. Al Milan viene chiamato Capello che dovrà, ma non riuscirà, risollevare i rossoneri dopo l’undicesimo posto della stagione precedente. Roberto Baggio non rientra nei piani, è in procinto di approdare al Parma di Ancelotti, ma “Carlo Magno” bloccherà il suo trasferimento e, 10 anni dopo, nella sua autobiografia commenterà così l’episodio:  “Se avessi la macchina del tempo, tornerei indietro e Baggio eccome se lo prenderei”.

Baggio si trasferisce al Bologna, ma non è così semplice. Ulivieri, contrariamente al Presidente Gazzoni e ai tifosi rossoblù, non vorrebbe Baggio il quale, forse per accontentare il nuovo allenatore, si taglia il codino, ma non basterà e nel mese di gennaio Ulivieri sarà ad un passo dall’esonero.

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“Baggio: La mia rivincita sarà il Mondiale”

Il 23 Gennaio Baggio parlerà così a Roberto Beccantini in un’intervista a “La Stampa”, e la rivincita la conquisterà grazie alle 22 reti segnate, suo record personale, ma anche grazie all’entusiasmo che suscita il suo nome.

“Roberto Baggio è uno di tutti, la faccia conosciuta, il funambolo che riceve cinquanta lettere alla settimana solo dalla Cina. L’Internazionale che vorrebbe la nazionale” (Cit. Repubblica.it, 28 febbraio 1998).

Così come i tifosi rossoblù, l’intera “Italia del pallone”, o quantomeno una buona parte, si schierò per la convocazione di Baggio. Vennero addirittura  lanciate pionieristiche petizioni su Internet e vi fu anche un endorsement di Fabrizio Frizzi che ospitò il giocatore a “Domenica In” pochi giorni prima delle convocazioni.

“Bentornato caro Baggio” 

(Cit. Repubblica.it, 22 Maggio 1998)

La convocazione arriva, a scapito di Chiesa e Casiraghi. Baggio apprende la notizia dal Televideo ed è entusiasta: sa che non sarà il titolare e parla da giocatore esperto…“Questo è il Mondiale di Del Piero, io sono qui soltanto per essere utile alla causa”.

Complice un infortunio rimediato in Finale di Champions Del Piero è fermo ai box. Baggio parte titolare: si procura e realizza un rigore che da agli Azzurri il pari in extremis contro il Cile e contro il Camerun realizza l’assist per il 2 a 1 di Vieri prima di essere sostituito da Del Piero al 65°.

“Del Piero ha fatto vedere tante cose buone. L’ho avvicendato con Roberto Baggio al momento giusto…e Roberto sta sfruttando il suo buon momento…”. Cesare Maldini è ottimista e ha tutti gli elementi per esserlo. Gli austriaci sono stati uno degli avversari più ostici della nostra Nazionale, ci vollero 20 anni per batterli, ma se la vittoria per 3-0 degli Azzurri nella Coppa Internazionale del 1931 fu un evento, oggi anche un pareggio sarebbe una delusione, al di là del primo posto nel girone.

La partita è dura ma non cattiva, il grave infortunio di Nesta in apertura non è un buon presagio e il primo tempo si chiude sullo 0 a 0 con poche emozioni.

“Dopo un primo tempo modello antipasto freddo, una ripresa in cui dalla pastasciutta siamo arrivati al dopo caffè [con] Il gol di Vieri al 3°.[…] Poi, Maldini ha cominciato a muovere la scacchiera. […] Via Del Piero e dentro, a furor di stadio, Roberto Baggio. [la partita] è una sofferenza. […] Italia tutta timori e contropiede, Italia stolta al 37‘ quando Moriero non ha chiuso a dovere un triangolo iniziato da Inzaghi, fallendo così il 2-0. A quel punto è cominciata la partita di Roberto Baggio, che non aveva beccato mai il pallone. Gol al 45°, un piatto destro su assist di Inzaghi. Al 46° rigore per gli austriaci fallo di Costacurta su Reinmayr e gol di Herzog. Al 47‘ lo slalom che ha fatto saltare il cuore dello stadio intero, Baggino che è andato via come ai bei tempi, tre avversari saltati con la leggerezza di un ballerino, poi l’assist per Inzaghi, anticipato al momento del tiro. Ma che importa, lo stadio era tutto in piedi per Baggio, per quei piedi dove il buon calcio non muore mai.” (Cit. l’Unità, 24 giugno 1998)

Le pagelle diranno: Baggio R. 8 – il lungo dribbling che devasta la difesa austriaca è il calcio puro, il calcio che i serial killer della tattica e del podismo frenetico non uccideranno mai.

Roberto Baggio segna il gol che dà il primo posto nel girone, la vittoria numero 300 della Nazionale, il suo ventisettesimo gol, il suo nono ai mondiali, il suo ultimo con la Nazionale. Roberto Baggio lo fa con uno stadio che lo acclama, lo fa in una partita decisiva di un mondiale di calcio.

“Del Piero Baggio, la staffetta dei sorrisi”

Alex: “Mi ha aiutato prima della gara”. Robi: “Ho raccolto i frutti del suo lavoro e non ho bisogno del Viagra  . 

“Sette reti nella prima fase della qualificazione. Era dal 1950 che la squadra azzurra non segnava cosi’ tanto. Con il gol realizzato contro l’ Austria l’ ex Codino ha raggiunto Rossi a quota nove centri messi a segno durante i Mondiali Vieri. e’ al quarto centro ” Sono felice non per me ma perchè la squadra va” (Cit. Corriere della Sera,  24 giugno 1998).

C’è un entusiasmo motivato su questa Nazionale, la Norvegia per blasone non fa paura anche se è imbattuta da 17 partite. Baggio non gioca, Del Piero non brilla, Maldini infastidito dai cori pro-Baggio inserirà Chiesa. L’Italia vince per 1-0 e ora deve affrontare la Francia a Parigi. I rigori saranno fatali ma il rammarico di quel mondiale rimane il “più bel non gol” di Baggio contro la Francia.  Dirà di aver tolto lo sguardo da Barthez mentre questi stava avanzando e di non essersi accorto che era rimasto a metà strada, altrimenti avrebbe fatto rimbalzare il pallone e tirato.

Del Piero-Baggio, duello inutile

Dopo l’eliminazione non mancano umori opposti a quelli di pochi giorni prima. Umori che forse tengono poco conto di come, sul piano sportivo, perdere ai rigori contro i padroni di casa che vinceranno poi il Mondiale, valga quasi come vincere. Ma questa è un’altra storia che ci interessa meno, forse perché di “eroico” ha ben poco.

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Si ringrazia Matteo Melodia per la concessione del biglietto della partita Italia – Austria appartenente alla sua collezione. Se ne vuoi sapere di più sulla sua collezione, e su di lui, puoi leggere l’intervista qui.

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Nato a Roma nel 1975 si appassiona ben presto al calcio ed allo sport in generale. La prima partita di calcio che vede in diretta è Italia-Germania dell'82, il primo "libro" che consuma è l'Almanacco Illustrato del calcio di quello stesso anno. Vive con la sua compagna ed i suoi 2 figli a Roma e di professione è informatico. A chi sottolinea gli errori altrui o si deprime per i propri risponde con una frase di Newton "Non ho fallito, ho solo scoperto una soluzione che non funziona". Da oltre 10 anni collabora con Wikipedia, da lettore de "Gli Eroi del Calcio" ne diventa collaboratore.

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