Il bianco e il celeste, in onore della Grecia e dei giochi olimpici, mentre l’aquila rappresenta un simbolo di forza e autorità, nonché un retaggio di Roma imperiale. Questi sono i simboli che hanno sempre caratterizzato i gagliardetti della Lazio.



Nel dettaglio, nel 1956 venivano utilizzati gagliardetti a righe verticali bianche e celesti, con la denominazione S.S. Lazio con il ricamo dell’annata.



Nel 1960 la Lazio utilizzava un gagliardetto di colorazione celeste con bordi bianchi e l’iscrizione dell’annata, mentre negli anni successivi viene aggiunta anche l’aquila.



Tale tradizione è confermata nel 1970 con un gagliardetto che presentava lo stemma di un’aquila che poggiava gli artigli su uno scudo palato biancoceleste con al capo la scritta S.S. Lazio.



Dal 1972 al 1976 i gagliardetti laziali mantengono similari lineamenti con piccole revisioni allo stemma come, per esempio, nel 1972 e nel 1974 quando sullo scudo viene aggiunto il disegno di un pallone.



Nel 1979, a seguito della “rivoluzione” grafica prodotta dalla geniale matita del Maestro Piero Gratton, la Lazio utilizza un’aquila stilizzata.



I gagliardetti cambiarono ancora nel 1982. In quest’annata, per volere del Presidente Casoni, si passò, invece, a una nuova versione dell’aquila stilizzata molto apprezzata dalla tifoseria biancoceleste.



Negli anni duemila si ritorna al gagliardetto con l’aquila ad ali spiegate poggiata su uno scudo celeste al palo di bianco a tutt’oggi utilizzato.




Per le competizioni internazionali la Lazio da alcuni anni utilizza una versione dal gagliardetto usato in campionato. La differenza, tuttavia, è che, oltre all’aquila laziale, compare anche lo stemma della squadra avversaria.






GLIEROIDELCALCIO.COM (Marco Cianfanelli)
