La parabola dell'ex Inter: da bomber ad autista sotto minaccia (Foto Instagram - glieroidelcalcio.com)
La parabola dell'ex Inter: da bomber ad autista sotto minaccia (Foto Instagram - glieroidelcalcio.com)
Da protagonista sui campi internazionali a una nuova vita da autista: il sorprendente destino di un ex bomber dell’Inter
Nel mondo del calcio ci sono storie che si fermano ai trofei, ai gol segnati, alle maglie indossate. Altre, invece, vanno oltre il rettangolo verde e si intrecciano con vicende umane, politiche e sociali.
Sono tanti gli ex calciatori che, una volta appese le scarpette al chiodo, faticano a trovare una nuova identità lontano dai riflettori. Alcuni scelgono di restare nel mondo del pallone, altri si dedicano al business, all’allenamento, ai media. Poi ci sono quelli il cui destino prende una piega imprevedibile, influenzata da fattori esterni, a volte drammatici. In questi casi, la notorietà e i ricordi sportivi non bastano a proteggere da minacce, persecuzioni e ingiustizie.
Una di queste storie, tanto incredibile quanto reale, è quella che ha per protagonista un volto noto del calcio degli anni Novanta e Duemila, passato anche per la Serie A, in particolare all’Inter. Un bomber, protagonista con la Nazionale turca e in alcuni dei club più importanti d’Europa.
Hakan Sukur è stato un vero simbolo del calcio turco, un nome che ha segnato un’epoca e che ancora oggi evoca ricordi forti tra i tifosi. L’ex attaccante è diventato un punto di riferimento assoluto nel panorama sportivo del suo Paese, soprattutto grazie alle sue straordinarie prestazioni con la maglia del Galatasaray, club con cui ha vinto tutto a livello nazionale e si è affermato anche in campo europeo. Ma oggi la sua vita è lontana anni luce dal calcio che lo aveva consacrato.

La sua fama lo ha poi portato a calcare palcoscenici internazionali di primo livello, tra cui anche la Serie A, dove ha vestito le maglie di Torino, Inter e Parma tra la fine degli anni ’90 e i primi anni Duemila. Ma oggi i riflettori si sono spenti e la realtà quotidiana di Sukur ha preso una piega drammatica e inaspettata.
Dopo essere stato accusato di aver sostenuto il tentato colpo di Stato contro il presidente Recep Tayyip Erdogan nel 2016, Sukur è stato costretto a fuggire dalla Turchia. La sua vicinanza all’opposizione politica lo ha trasformato in un bersaglio – tra cui minacce di morte subite dal regime – e come unica alternativa è stato costretto a reinventarsi altro: Sukur ha trovato rifugio negli Stati Uniti, dove ha dovuto ripartire da zero.
All’età di 50 anni, l’ex bomber lavora come autista per Uber. Prima ha provato a gestire una caffetteria in California, ma oggi vive guidando per le strade americane, portando clienti da una parte all’altra delle città. Dall’apice della gloria calcistica alla vita in esilio: la parabola di Hakan Sukur è il ritratto di un uomo che ha perso tutto, tranne la dignità.
