Tudor si rassegna e getta la spugna su Vlahovic (Foto Instagram - glieroidelcalcio.com)
Tudor si rassegna e getta la spugna su Vlahovic (Foto Instagram - glieroidelcalcio.com)
Alla Juventus si respira un’aria pesante: la rassegnazione di Igor Tudor su Dusan Vlahovic è ormai evidente.
Negli ultimi giorni, alla Continassa, qualcosa è cambiato. Non si tratta solo dei risultati, che continuano a non arrivare, ma di un clima di tensione che si fa sempre più palpabile. La Juventus, infatti, sta attraversando un momento complicato, uno di quelli in cui ogni dettaglio pesa, ogni parola diventa rumorosa e ogni espressione sul volto dell’allenatore dice più di tante interviste.
E quello che si legge negli occhi di Igor Tudor è una certa rassegnazione. Non è rabbia, non è nemmeno delusione: è qualcosa di più profondo, un senso di resa che inizia a contagiare anche l’ambiente bianconero.
La squadra non gira, questo è chiaro. Cinque pareggi consecutivi nelle ultime cinque partite raccontano una Juve bloccata, incapace di affondare, con otto gol segnati ma quattro arrivati in un solo match, il folle 4-4 contro il Borussia Dortmund. Troppi alti e bassi, troppa discontinuità per una squadra che, sulla carta, dovrebbe lottare per ben altri traguardi. E i tifosi lo sanno, eccome se lo sanno: non bastano più le parole di circostanza, servono risultati, servono scelte forti.
Proprio per questo Tudor starebbe pensando a una svolta tattica, anche se non per convinzione ma per necessità. Il tecnico croato, sotto osservazione da parte della dirigenza, ha iniziato a studiare una Juventus diversa, con un modulo nuovo e più offensivo. Si parla di un 3-4-2-1, un sistema che lui stesso non ama particolarmente ma che, vista la situazione, potrebbe essere l’unica strada per dare una scossa. Un modulo che prevede la presenza di due centravanti puri in campo contemporaneamente: Dusan Vlahovic e David, insieme, dal primo minuto.

Un esperimento rischioso ma inevitabile, soprattutto ora che l’attacco bianconero sembra essersi smarrito. Alla Continassa, nelle ultime ore, Tudor ha provato soluzioni differenti, testando movimenti e spazi per capire come far coesistere i due bomber. L’idea è quella di affiancare potenza e profondità, cercando di rendere la Juve più pericolosa nei pressi dell’area avversaria, laddove troppo spesso la squadra si è mostrata sterile.
La verità, però, è che questo cambio di modulo ha il sapore della disperazione. Tudor non è un tecnico che ama forzare le proprie convinzioni tattiche, eppure sembra rassegnato a farlo, consapevole che un altro pareggio potrebbe costargli caro. Contro il Como, infatti, si gioca molto più di tre punti: si gioca la fiducia della società e, forse, anche quella di uno spogliatoio che inizia a mostrare crepe.
Senza ombra di dubbio, la situazione di Vlahovic è uno dei nodi principali. Il serbo alterna buone prestazioni a momenti di totale disconnessione dal gioco, e Tudor non riesce a trovargli la giusta collocazione. David il grande acquisto estivo ancora non si sblocca. Da qui nasce quella rassegnazione che tanto fa discutere. Il tecnico croato sa che per salvarsi dovrà puntare proprio su di lui, sperando che ritrovi la fame dei tempi migliori.
La Juventus, insomma, è a un bivio. O reagisce, o rischia di affondare in un mare di mediocrità. E Tudor, tra rassegnazione e orgoglio, deve scegliere se restare spettatore o protagonista della rinascita bianconera.
