Sinner numero uno del ranking: scavalcato Alcaraz, ribaltone nel tennis - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Sinner numero uno del ranking: scavalcato Alcaraz, ribaltone nel tennis - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Sembrava tutto deciso dopo le ATP Finals, ma Jannik Sinner invece ha scavalcato improvvisamente Carlos Alcaraz: ora è lui il numero uno del mondo.
Jannik Sinner ha chiuso la sua stagione con l’immagine nitida di un dominatore che non ha lasciato spazio all’incertezza. A ventiquattro anni, dopo un autunno vissuto tra Vienna, Parigi e Torino, l’altoatesino sembrava destinato a concludere l’annata da numero due del mondo, penalizzato più dalla squalifica di tre mesi per la vicenda Clostebol che dal rendimento in campo. È stato però un dettaglio aritmetico, non un giudizio tecnico. Perché sul piano del gioco e dell’autorità, Sinner ha attraversato questo finale di stagione come un atleta superiore, l’unico realmente capace di imporre un tennis che unisce pulizia meccanica, coraggio tattico e una continuità che oggi nessuno riesce a replicare.
A Torino ha dato l’impressione di essere entrato in un territorio nuovo, quello dei fenomeni che non cercano conferme: le generano. Zverev, Auger-Aliassime, Shelton e infine Alcaraz hanno fatto i conti con una versione di Sinner che sembra aver compiuto un salto mentale prima ancora che tecnico. Il 2025 resterà nella storia come l’anno dei due Slam, dell’impresa a Wimbledon e della riconferma del titolo di Maestro senza cedere nemmeno un set. Ma resterà anche la sensazione netta di un giocatore che, pur frenato da una sospensione, non ha perso lucidità nel processo di crescita. E mentre oggi si gode le Maldive e un meritato distacco dal circuito, un nuovo elemento si inserisce nel dibattito: secondo il più avanzato sistema di valutazione esistente nel tennis, Sinner non è il numero due. È il numero uno al mondo.
Da qui si entra nel territorio del cosiddetto algoritmo Elo, un sistema matematico che interpreta il tennis come una lunga equazione dinamica e non come una somma di punti ottenuti settimana dopo settimana. L’Elo, nato negli scacchi e oggi applicato in molti sport, ricalibra costantemente il valore di un giocatore in base alla forza dell’avversario affrontato, alla qualità delle vittorie, al contesto dei tornei e alla severità delle sconfitte. Non interessa il turno raggiunto, ma la sostanza del rendimento. In altre parole, non tutti i match pesano allo stesso modo: battere un top-10 ha un impatto diverso dal superare un qualificato, così come perdere di misura contro un avversario d’élite non equivale a una sconfitta contro un giocatore di bassa classifica. È la fotografia perfetta dell’anno di Sinner: meno tornei, ma densità tecnica elevatissima.

Nelle ultime 52 settimane l’italiano ha un rapporto vittorie-sconfitte superiore contro top-10 e top-20 rispetto a Carlos Alcaraz, che pure lo precede nel ranking ATP. E proprio la qualità degli avversari piegati ha un peso determinante. L’Elo premia chi mantiene uno standard competitivo costante e spinge verso l’alto chi performa contro i migliori e Sinner ha battuto i più forti con regolarità impressionante, spesso nei momenti decisivi e sempre con una tenuta mentale sospesa tra freddezza e ambizione. Così, mentre il ranking ATP fotografa ciò che è successo in campo in base alle regole canoniche, l’Elo cattura ciò che realmente vale un giocatore in questo preciso istante. E secondo questa lettura, Jannik Sinner è già il riferimento assoluto del tennis mondiale, davanti ad Alcaraz, Djokovic e tutti gli altri. Una seconda verità matematica che conferma la prima, più evidente: oggi, nel tennis, il metro si chiama Sinner.
