Non c'è pace per Antonio Conte (Foto IG @opinionistacalcio - glieroidelcalcio.com)
Non c'è pace per Antonio Conte (Foto IG @opinionistacalcio - glieroidelcalcio.com)
Dopo lo scudetto da sogno dello scorso anno, il Napoli di Antonio Conte vive un inizio di stagione che nessuno si sarebbe aspettato.
L’euforia del titolo, quella gioia che aveva travolto una città intera, sembra ormai un ricordo lontano. Il Napoli Campione d’Italia, infatti, è irriconoscibile. La sconfitta con il Torino ha lasciato strascichi pesanti e, senza ombra di dubbio, ha fatto scattare più di un campanello d’allarme.
Antonio Conte non riesce a darsi pace. Aveva immaginato tutt’altro inizio, un cammino solido, autoritario, da squadra che vuole difendere il tricolore con le unghie e con i denti. E invece, la realtà racconta tutt’altra storia.
Dopo il tonfo di Torino, le brutte notizie si sono susseguite una dopo l’altra, come se qualcosa si fosse incrinato nell’equilibrio del gruppo. Conte è apparso nervoso, quasi frustrato. Chi lo conosce sa bene che non accetta la mediocrità, che ogni dettaglio per lui conta. Però questa volta, più che gli errori tattici o la condizione fisica, il problema sembra affondare le radici in certe scelte di mercato che oggi appaiono difficili da spiegare.
A sollevare il tema è stato il giornalista Franco Ordine, intervenuto nella trasmissione Il Bello del Calcio su Televomero. Parole dure, dirette, che hanno fatto rumore: “Valeva la pena privarsi di Simeone per puntare su Lucca? Di Lucca conoscevamo pregi e difetti, di Simeone non abbiamo apprezzato il suo bagaglio tecnico perché c’era Lukaku, è stato un errore della campagna acquisti”. Una critica che fotografa perfettamente la situazione attuale.

In effetti, Lucca fino a questo momento non ha brillato. Non ha entusiasmato il pubblico, e nemmeno convinto Conte, tanto è vero che, all’infortunio di Lukaku, il Napoli ha subito deciso di correre ai ripari prendendo Hojlund. Un segnale evidente, quasi una confessione indiretta: nemmeno l’allenatore si fidava completamente dell’ex attaccante dell’Udinese.
E così, tra infortuni, scelte discutibili e un morale che fatica a risalire, il Napoli sembra aver perso quella fame feroce che lo aveva reso irresistibile solo pochi mesi fa. Conte lo sa bene, e si vede, in conferenza stampa non cerca scuse, ma il suo sguardo tradisce la delusione. Il pubblico del Maradona, che l’anno scorso viveva ogni partita come una festa, oggi assiste con preoccupazione a un film che non riconosce più.
Certo, la stagione è ancora lunga e Conte non è tipo da arrendersi, però serve una scossa, qualcosa che riaccenda l’entusiasmo. Perché il Napoli di Conte non può limitarsi a difendere il titolo: deve dimostrare di meritarselo ancora, partita dopo partita, gol dopo gol.
