Lo Monaco: “Caos Juve? Vi svelo una frase che mi ha detto Andrea Agnelli: spiega tutto” (foto x.com) - glieroidelcalcio.com
Lo Monaco: “Caos Juve? Vi svelo una frase che mi ha detto Andrea Agnelli: spiega tutto” (foto x.com) - glieroidelcalcio.com
Lo Monaco: “Alla Juve ben vengano i rientri di Del Piero e Chiellini. Tudor esonero scritto. Comolli? Non parla neppure l’ italiano”
Pietro Lo Monaco, storico direttore sportivo del nostro calcio commenta, in esclusiva per glieroidelcalcio.com quelle che sono le vicende clamorose delle ultime ore di casa Juventus.
Partiamo dall’esonero di Tudor. “Era nell’aria. Era già avvenuto, di fatto, nella settimana precedente. Poi, la sconfitta contro la Lazio ha fatto precipitare le cose. Dalle mie parti si dice: i vasi quando si rompono sempre vasi rotti sono”.
Un oscar non particolarmente gradito
Lo Monaco, qual è la sua analisi? “Alla Juve degli ultimi anni va assegnato l’Oscar per lo sperpero e la non felice intuizione nello scegliere quasi tutte le strategie. Hanno dimenticato troppo facilmente cosa sia la Juve: una società condannata a vincere. Se non vince, la Juve ha fallito. È il dna della società. Si è snaturato tutto. Mi sembra ci sia una confusione mostruosa”.
Capitolo Comolli
Colpa della scelta di Comolli? “Come si può pensare di optare per degli stranieri che non hanno esperienze nel nostro campionato. Gente che non sa neppure dove mettere le mani, che non sa la lingua. Ho rifiutato proposte da squadre straniere perché non avevo la possibilità di comunicare. Come si può pensare una cosa del genere? Sono in uno stato confusionale. Non parliamo della miriade di calciatori non da Juve che sono arrivati. Sono state sbagliate operazioni da centinaia di milioni di euro. E la casa madre deve sempre capitalizzare. La non lucidità parte dalla testa”.
Insomma, una Juve da rifondare, Lo Monaco? “Manca il senso di appartenenza. Non riescono a trasferire questo senso di juventinità. Leggevo delle frasi nei giorni scorsi di ex juventini del tipo: “Anche con squadre non all’altezza, l’obiettivo era sempre vincere”. Andrea Agnelli una volta mi disse: “Pietro, dal primo all’ultimo dei dipendenti, qui tutto trasuda Juve. Li devo ringraziare”. Me lo disse in risposta ad un mio messaggio di complimenti per uno scudetto. Ora, tutto trasuda Juve? No. Ecco perché è costretta a fare campionati anonimi.

Tra rientri e ritorni
Qual è la strada per la Juve? “Chi decide le strategie? La Juve è da sempre proprietà della famiglia. Rientro di Andrea Agnelli? Non so chi deve rientrare, ma la Juve deve tornare ad avere la sua juventinità. Ben vengano Del Piero in dirigenza, Chiellini che faccia il direttore sportivo. Hanno un’identità ben precisa. L’Italia è piena di dirigenti che possano gestire. È venuto un momento che i migliori erano i portoghesi. Si tratta di un piccolo paese che è capace tutta questa scienza calcistica? È il sistema che spinge certe mode. Perché Sartori è al Bologna e non alla Juve”.
La chance non raccolta da Giuntoli
Ma Giuntoli? “Non è stato – chiude Lo Monaco – messo nelle condizioni. E, poi, non era uno da pieni poteri, è anche un problema di caratteristiche. Non è la stessa cosa fare il dg o il ds: sono diverse le competenze societarie da quelle sportive. È molto semplice: fare le cose giuste”. Il problema è più largo: “Si parla sempre meno di calcio giocato e sempre più di quello che c’è attorno. Basti vedere quello che è successo post Napoli-Inter. Conte contro Marotta, Conte contro Lautaro. Non sarebbe meglio parlare della gara di Anguissa?”
