Una maglia, una storia … Catello Mari: Calciatore, amico e fratello

La maglia di Catello Mari: Calciatore, amico e fratello
Questa settimana volevo condividere una maglia speciale regalatami da un mio caro amico. È un dono che mi davvero lasciato senza parole, sia per la storia che ha questa maglia sia per quello che rappresenta per la città di Cava de’ Tirreni e la tifoseria della Cavese. È la maglia del leggendario difensore della Cavese Catello Mari. Un calciatore a cui hanno intitolato la curva sud dello stadio della mia città di origine.
Le caratteristiche della maglia
Si tratta della maglia utilizzata nella prima metà della stagione 2004/05, prodotta dalla locale azienda Royal Trophy. Molto bella e semplice, con colletto a “Vatteru con righino bianco ed integralmente del tradizionale colore blufoncè. La maglia reca sulla parte di destra lo stemma tipico con l’aquilotto, simbolo del club. A partire dal girone di ritorno arriverà poi sulle casacche aquilotte lo sponsor commerciale “Progetti&Finanza”.


Sul retro troviamo, in bianco, il numero 6 in plastichina sottile di colore bianco.
Questa maglia è stata regalata dal suo amato papà Rodolfo (che faticosamente era riuscita a procurarsela) al mio caro amico Simone che già da qualche tempo si era appassionato, pur essendo tifosissimo del Siracusa, ai particolari colori e alla storia della Cavese. È quindi un onore grande per me custodire questa maglia che rappresentava per Simone un regalo così importante, sia perché del suo papà ma anche per il valore affettivo del calciatore che l’ha indossata.
La storia di Catello Mari
Catello Mari nasce a Castellammare di Stabia (NA) il 5 luglio 1978, da papà Peppe e da mamma Maria. Frequenta la scuola elementare ad Eboli, dove comincia la sua storia calcistica, giocando nella scuola calcio “Pezzullo”. Inizialmente si fa apprezzare per le sue doti di attaccante, evidenziandosi per gli innumerevoli gol di pregevole fattura. Da Eboli, si trasferisce a Roccapiemonte dove frequenta le scuole medie inferiori e dove conosce la sua fidanzata Rosaria che lo accompagnerà in tutto il suo percorso. Calcisticamente si propone nella Rocchese dando un ulteriore prova delle sue qualità di goleador. Dalla Rocchese passa nelle giovanili della Cavese dove frequenta l’istituto per ragionieri “Matteo La Corte”.
I club in cui ha giocato
Si susseguono poi le presenze in altri club, tra i quali la Nocerina, l’Ebolitana, il Capri, l’Angri, la Turris e la Casertana, squadra quest’ultima che lo impiega per la prima volta da difensore, prima di fascia e poi centrale, ruolo quest’ultimo che lo vede protagonista tra le fila della Cavese in C2, ove ottiene i maggiori successi venendo soprannominato il “difensore col vizio del gol”. Prelevato dalla Casertana, nella stagione 2004/05, Catello si distingue come miglior difensore centrale di tutta la categoria, pervenendo al gol per ben 4 volte e nell’anno successivo per tre volte.

Coronerà con la sua squadra il sogno della promozione in C1 il 15 aprile 2006 dopo la vittoria interna 2-1 contro il Sassuolo. Fu una gioia grandissima sia per lui che per tutta la città e la tifoseria aquilotta: una gioia che si trasformò in tragedia e sgomento solo qualche ora dopo, quando si diffuse la notizia del terribile incidente nella notte tra il 15 e il 16 aprile 2006 dopo i festeggiamenti della promozione.
Da allora è rimasto nei cuori di chi lo ha conosciuto ed ogni 16 aprile viene ricordato da tutta la città. La morte di Catello ha anche avuto l’effetto di far terminare tutte le ostilità tra le tifoserie della Cavese e della Juve Stabia, la squadra della città di Catello, ora legate da un rapporto di amicizia e rispetto reciproco che tanto sarebbero piaciuti al giovane calciatore che aveva confidato al papà di soffrire per questa ostilità tra due piazze che amava (emblematici furono gli incidenti nel derby a Cava del 10 Aprile 2005).

La stagione 2004-05
La Cavese, difficoltosamente salvatasi nella stagione precedente, fu rilevata dall’imprenditore irpino Ottavio Cutillo. Quest’ultimo affidò al DS Nicola Dionisio l’incarico di formare una squadra che fosse un mix tra giovani promettenti e calciatori di esperienza allenati dal promettente mister Salvatore Campilongo, già esperto attaccante degli anni 80/90 e dalla spiccata vocazione offensiva. Arrivarono i giovani Catello Mari e Gigi Cipriani a formare una coppia difensiva che si rivelerà affiatatissima. Gli esperti Alessandro Tatomir e Max Schichilone, a cui furono affidate le chiavi rispettivamente del centrocampo e la guida del reparto offensivo. L’italo-canadese Rocco Placentino e l’attaccante Galizia.

La Cavese, partita per una salvezza tranquilla, dominò per larghi tratti il girone C della Serie C2 fino a un vistoso calo nelle ultime 7 gare di campionato che la fecero scivolare al quinto posto. La squadra arrivò a un passo dalla promozione, perdendo in finale dei play-off dal Gela, dopo aver eliminato in semifinale proprio la Juve Stabia.

Grazie ancora di cuore al mio caro amico Simone!
GLIEROIDELCALCIO.COM (Antonio Capotosto)