Cavigioli e Turconi... i Moschettieri della Pro Patria - Gli Eroi del Calcio
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Cavigioli e Turconi… i Moschettieri della Pro Patria

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GLIEROIDELCALCIO.COM (Pro Patria Museum) – 29 luglio 1948: il mondo si preparava ad assistere alle prime Olimpiadi dopo la seconda guerra mondiale; teatro di questo evento fu Londra e più in generale l’Inghilterra tra le nazioni fresca vincitrice del conflitto.

La spedizione italiana carica di speranze e di atleti (tra i quali ricordiamo Adolfo Consolini che sarà vincitore dell’oro nel lancio del disco) e portò con sé due giocatori della Pro Patria: Angelo Turconi ed Emidio Cavigioli.

Ottima mezzala dal tiro formidabile e dal gioco maschio, Angelo Turconi nacque a Solbiate Olona il 5 Luglio 1923 e cominciò la propria carriera di calciatore tra i ragazzi della Pro Patria sotto la guida dell’allenatore ungherese Bekey.

Oltre a quella biancoblù vestì, tra le altre, le maglie del Livorno, Como, Varese e Palermo, per finire come allenatore-giocatore nel Borgomanero.

Approdò alla nazionale dopo un campionato (1947/48) giocato ad altissimo livello e concluso con la stupenda vittoria conseguita a Torino contro la Juventus (4-0!), allorché Turconi mise a segno una doppietta e fu protagonista incontrastato della partita.

Emidio Cavigioli nacque invece ad Omegna il 3 Luglio 1925 e si formò nello Sparta di Novara di cui fu un vero e proprio enfant prodige, tanto da giocare in prima divisione a soli 12 anni.

Dopo aver esordito col Novara in serie A (a 17 anni), venne trasferito alla Pro Patria nella stagione 1945/46; con la maglia biancoblu militò per dieci anni con il solo intermezzo della stagione 1951/52, quando giocò nel Torino.

La partita risolutrice per le sue sorti in maglia azzurra alle Olimpiadi fu giocata ad Alessandria e vinta 5-2 dalla Pro Patria con tre gol dell’ala biancoblù.

Così Vittorio Pozzo portò con sé i due giocatori della Pro Patria e in questo modo la Prealpina commentò all’epoca le figure dei due atleti, in un articolo dal titolo “Per l’onore del paese, per la gloria dello sport”.

“Emidio Cavigioli della Pro Patria di Busto, possiede tutte le qualità per essere una grande ala.

L’anima troppo sensibile a volte gli gioca brutti scherzi. Oggigiorno però è in gran forma; quindi nessuna paura per le Olimpiadi.”

“Angelo Turconi, pure della Pro Patria di Busto. È il rullo compressore, il cannoniere dei “tigrotti”. Sfumato il viaggio in Brasile coi granata, il calciatore si preparò al matrimonio. Ma Pozzo lo volle con sé a Cuneo e Angelo rinviò le nozze per andare a Londra.”

Purtroppo l’avventura degli azzurri si consumò nel breve spazio di due partite: contro gli Stati Uniti e contro la Danimarca.

Nella partita d’esordio, l’Italia stravinse per 9-0 e i due tigrotti ebbero modo di farsi valere anche nel tabellino marcatori con una rete di Turconi e due di Cavigioli.

Le cronache e i ricordi dell’epoca raccontano che nell’allestire la formazione per la successiva partita contro la Danimarca, Vittorio Pozzo preferì al rude triestino Presca il più tecnico Maestrelli del Bari (indimenticato allenatore della Lazio scudettata); purtroppo il centromediano schierato con i dettami del “sistema” non riuscì a fronteggiare l’irruenza del dotatissimo John Hansen, il quale mise a segno quattro dei cinque gol con i quali gli scandinavi liquidarono l’Italia.

La nazionale azzurra riuscì a pareggiare per ben tre volte le sorti dell’incontro (la prima volta proprio con Cavigioli) ma alla fine nulla poté di fronte all’uno-due dei norvegesi (81° e 83°) nelle cui file militavano molti protagonisti dei successivi campionati italiani.

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Il museo dedicato alla Pro Patria, inaugurato il 26 ottobre 2014, nasce da un’idea di Andrea Fazzari. Iniziò così nel tempo una ricerca dei cimeli dei "tigrotti" e l’iniziativa incontrò l’entusiastica approvazione dei club organizzati quali il Pro Patria Club, Il Tigrotto e il sito Bustocco nonché quella dei singoli tifosi biancoblu che hanno donato nel tempo i propri oggetti al nascente museo. Grazie all’intervento di Alberto Armiraglio (all’epoca Assessore allo Sport del Comune di Busto Arsizio) venne identificata in una sala dello stadio Carlo Speroni il sito più adatto alla mostra. Il museo è stato diviso è diviso per aree tematiche: la “biglietteria”, dove sono raccolti locandine, manifesti, biglietti e magazine da stadio; lo “spogliatoio”, in cui sono esposte le gloriose maglie a strisce biancoblu; sezione “campo” si evocano e si passano in rassegna i successi biancoblu. All’esterno del museo è stata posizionata un’opera di street art degli Urban Solid, artisti di fama internazionale e originari di Busto, nonché la famosa frase di Bruno Roghi che battezzava “Tigrotti” i giocatori biancoblu.

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