Corrado Ferlaino: "Diego è presente anche in questo cammino"
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Corrado Ferlaino: “Diego è presente anche in questo cammino”

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Le parole di Corrado Ferlaino

Corrado Ferlaino, ex presidente del Napoli, è stato intervistato dal Corriere dello Sport. Lui che è stato il numero 1 e che ha vinto i primi due scudetti ha fatto un confronto tra quei trionfi e quello che sta per arrivare. Senza dimenticare il vero trascinatore di quel periodo e che, in qualche modo, secondo l’ex patron azzurro ha trascinato anche questa squadra ovvero Diego Armando Maradona. Ecco le sue parole:

[…]Il suo talento preferito? 
“Ho imparato durante la mia presidenza che non bisogna innamorarsi dei giocatori, tranne di uno ovviamente, e quell’uno è chiaro che sia stato Maradona. […]

[…]La vittoria di Torino ora e la vittoria di Torino nell’86: fotografie che si accavallano. 
«Quella volta fu più larga, 3-1, ma pure questa ci ha dato molto, non solo la soddisfazione di avercela fatta. Che per certi versi adesso è anche maggiore, perché chiunque pensa e sogna di imporsi al 93’ e poi in casa della Juventus. Se devo trovare un termine di paragone, allora il successo dell’altra sera lo abbinerei a quello in Coppa Uefa, gol di Renica proprio all’ultimo secondo del supplementare. Dal 2-0 dell’andata al 3-0 del ritorno. Una serata pazzesca quella, una serata pazzesca questa».
Con la Juventus, si sente da come ne parla, c’è più gusto? 
«Io lo chiamo sfizio. Non amiamo molto i piemontesi e le ragioni, ovviamente, vanno al di fuori del campo e hanno radici differenti. Ma continuo a pensare che non debbano esserci interpretazioni extra-calcistiche e dunque resto in questo ambito».

Però con l’Avvocato lei ci stava bene. 
«Il giorno del 3-1 a Torino eravamo seduti vicini. Mi riempì di complimenti, mi fece gli auguri, riconobbe il valore del mio Napoli e lo fece con quello stile che era e poteva essere soltanto suo». […]

Diego c’è sempre …

A chi gli fa notare che è il primo dalla scomparsa del “Pibe de Oro”, lui risponde così…

[…]Il primo scudetto senza Diego. 
«C’è Diego anche in questo, conquistato nello stadio che gli è stato intitolato. Io andrò a Buenos Aires a pregare sulla sua tomba e a ringraziarlo per tutto l’amore che ha riservato e ci ha riversato, per esserci stati vicino anche adesso, dall’alto. Non esiste un erede di Maradona, non nascerà».[…]

Fonte: Corriere dello Sport

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