Le Penne della S.I.S.S.

Giuseppe Porrino, un eroe del calcio

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GLIEROIDELCALCIO.COM (Raffaele Ciccarelli) – Gli eroi del calcio non sono solo quelli delle grandi imprese, delle grandi vittorie, ma quelli che entrano nell’immaginario collettivo, nel cuore dei tifosi. Fare il portiere di calcio induce già ad un’aura epica, quello del portiere nella maggioranza dei casi è un ruolo che si fa per vocazione, e non per scelta, bisogna sentirla dentro la voglia di ergersi solitario in uno sport collettivo, di usare soprattutto le mani invece che solo i piedi, di essere lontano dalla fonte della gioia, la porta avversaria, e anzi di andare contro natura, decidendo di impedire i gol anziché andarli a fare. Di tutta questa epica, poesia o come la si voglia chiamare, era ammantato Giuseppe Porrino, scomparso in questi giorni. Casertano di Calvi Risorta, paesino di antica origine romana al confine con la ben più nobile, e nota, Capua, Porrino ha incarnato con nobiltà l’animo umile della sua gente, rispecchiando in pieno questa sua origine. Si mette in mostra nel vivaio della Casertana, con i falchetti ci mette poco a vincere, già al suo debutto, portandoli in Serie B nella stagione 1969/70, giocando anche titolare nella serie cadetta ma senza poter evitare la retrocessione, nonostante gli undici gol di Marco Fazzi. Aveva dimostrato affidabilità, tanto da essere chiamato dal Verona, esordendo in Serie A nel 1973 contro l’Inter, restando, tra alti e bassi, quattro anni con i giallo blu, prima di ritornare, dopo un altro paio di stagioni tra Cremona e Campobasso, alla Casertana, dove è ancora protagonista nella Serie C che era l’habitat naturale dei rosso blu in quegli anni. Siena, Sorrento e Juve Stabia furono le sue ultime tappe agonistiche, alla fine nel suo palmares non brillano scudetti e coppe, ma gli allori di chi ha saputo fare onestamente il proprio mestiere: due campionati vinti con la Casertana, il secondo in C2, una promozione in Serie A con l’Hellas Verona. Con un piccolo record personale che rende unica la sua carriera da portiere: nella stagione 1984/85, con la casacca rossonera del Sorrento, a trentaquattro anni, si poté togliere la soddisfazione di essere il portiere meno battuto di tutte le serie professionistiche, con soli sedici gol subiti. “Un eroe è chi fa quello che può”.

 

 

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