La Juve copia il Milan: a gennaio Spalletti avrà il suo Modric - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
La Juve copia il Milan: a gennaio Spalletti avrà il suo Modric - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Anche la Juventus, com il Milan, avrà bisogno di fare mercato a gennaio. Così Spalletti ha ben pensato di emulare Allegri: c’è il nuovo Modric.
Il calcio italiano continua a regalare storie circolari, figure che ritornano, incroci che sembrano scritti ancor prima di prendere forma. L’ultimo esempio, lampante, è quello del Milan che in estate ha deciso di rompere gli schemi e affidare il proprio centrocampo a un quarantenne che non ha bisogno di presentazioni: Luka Modric. Un’operazione che sulla carta puzzava di nostalgia e audacia, e che invece si è trasformata nella mossa più brillante della sessione estiva. Il croato, con la consueta eleganza e una lucidità che scavalca anagrafe e logica, ha ridisegnato i ritmi rossoneri, costringendo l’intero sistema a seguirlo. In casa Juventus, quel caso studio non è passato inosservato. Luciano Spalletti, che di centrocampi fragili ne ha visti e corretti più d’uno nella sua lunga carriera, ha ormai compreso che la sua squadra non potrà fare affidamento esclusivamente sulla crescita dei giovani o sul talento intermittente di alcuni interpreti come Locatelli.
La continuità, quella vera, passa inevitabilmente dalla presenza di una guida tecnica posizionata lì, in mezzo al campo, dove si governano le partite e si determinano le stagioni. La sensazione è che alla Continassa si sia imposta una linea, visto che a gennaio qualcosa andrà fatto, anche perché la Juventus non può permettersi di attraversare la seconda parte della stagione senza aggiungere personalità, ordine e gerarchie in un reparto che, al netto delle buone intenzioni, continua a mandare segnali instabili. Serve esperienza. Serve un profilo capace di incidere da subito. E serve un giocatore che non tremi quando la palla pesa e il risultato diventa affare di nervi. Lo ha fatto il Milan con Modric; la Juventus sembra intenzionata a fare lo stesso.
È qui che entrano in scena i profili valutati dalla società bianconera, e le prime riflessioni hanno riportato due nomi di caratura assoluta: Marco Verratti e Marcelo Brozovic. Soluzioni non giovani, certo, ma in grado di spostare equilibri immediatamente. Due giocatori che non hanno bisogno di ambientamenti, che conoscono il calcio ad altissime pressioni e che, soprattutto, garantirebbero quella qualità in uscita bassa e quella gestione dei tempi che oggi mancano. E’ proprio questa l’opinione di Massimo Pavan: “Pur non essendoci sul mercato un nuovo Modric, esistono comunque profili interessanti e di esperienza – come Brozović o Verratti – che potrebbero rappresentare soluzioni utili per la Juventus”. Verratti, trentatré anni, resta uno dei centrocampisti italiani più completi della generazione moderna. Dopo l’addio al PSG e il trasferimento all’Al-Arabi, ha vissuto stagioni intermittenti a causa di una lunga serie di infortuni muscolari. Ma il talento è intatto, con visione, pulizia tecnica, press-resistance, capacità di comandare la squadra nei momenti complessi. Numeri alla mano, nelle ultime stagioni tra Parigi e Qatar ha collezionato oltre 420 partite ufficiali in carriera, con 11 gol e più di 60 assist distribuiti soprattutto attraverso un ruolo di regista puro. Il problema è l’ingaggio monstre, che rende l’operazione complicata, ma non impossibile se subentra la volontà del giocatore.

Diverso il discorso per Brozovic, il cui nome avrebbe un sapore completamente diverso: un colpo che equivarrebbe a un vero sgarbo nei confronti dell’Inter. L’ex perno nerazzurro, ora all’Al-Nassr, continua a mantenere un rendimento alto: 46 presenze e 18 contributi totali (tra gol e assist) nella stagione 2023-24, numeri che dimostrano come il croato sia ancora un giocatore di struttura, ritmo e verticalità. Nella stagione attuale ha già collezionato 18 presenze, con 3 gol e 6 assist. A 33 anni è integro, competitivo, e conosce la Serie A come pochi. La Juventus sta valutando i parametri economici e tecnici, ma il ragionamento interno è chiaro: in questo momento alla squadra serve un regista. Serve un leader. Serve un giocatore già pronto.
