Non solo Gilmour, altro lungo stop: Conte non ne può più - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Non solo Gilmour, altro lungo stop: Conte non ne può più - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Se per Conte i risultati regalano più di un sorriso, l’infermeria a Castel Volturno rischia di compromettere tutto: dopo Gilmour arriva un altro stop.
Il Napoli archivia le due vittorie con Atalanta e Qarabag come un balsamo necessario dopo settimane tese, ma all’orizzonte continua ad addensarsi una nuvola pesante: quella degli infortuni. In particolare, a preoccupare lo staff di Antonio Conte è la situazione di Billy Gilmour, uscito anzitempo nella sfida contro il Como per un fastidio all’adduttore. Lo scozzese, arrivato con l’etichetta di regista moderno e dinamico, sta vivendo una stagione a singhiozzo sotto il profilo della continuità, e i numeri raccontano perfettamente questo limbo tecnico.
Dall’inizio della sua avventura in azzurro, Gilmour ha collezionato 40 presenze complessive, ma il dato che salta agli occhi è il minutaggio: appena 936 minuti nella stagione scorsa e un avvio di 2025/26 segnato da un ruolo intermittente nelle rotazioni di Conte. Un assist all’attivo, una percentuale di passaggi riusciti che resta elevata, una buona velocità di esecuzione nelle verticalizzazioni: elementi che lo rendono utile al progetto ma non ancora decisivo. Quello che gli manca, e che preoccupa il Napoli, è l’affidabilità fisica.
La pubalgia lo sta tormentando e l’intenzione del centrocampista scozzese è risolvere la questione una volta per tutte con un’operazione. I tempi di recupero sono stimati tra i 45 e i 60 giorni, togliendo di fatto fino a febbraio un giocatore che avrebbe potuto dare ordine, ritmo e geometrie. Conte, che pretende regolarità prima ancora che brillantezza individuale, dovrà nuovamente ricorrere a soluzioni d’emergenza in una zona chiave del campo. E se il recupero di Spinazzola dona un minimo di ossigeno sull’esterno, il centrocampo resta un cantiere aperto. Ora a Napoli dovranno fare i conti con un’altra assenza pesante.
Sul fronte opposto della fascia, poi, le notizie sono ancora più allarmanti. L’infortunio di Miguel Gutierrez, uscito malconcio con una distorsione alla caviglia, rappresenta l’ennesima tegola di un inizio di stagione tormentato. Lo spagnolo ha già dovuto fare i conti con problemi ripetuti: tre interventi alla caviglia nell’ultimo anno solare, stop superiori ai due mesi tra Girona e Napoli, e ora un nuovo allarme che rischia di comprometterne la crescita. Il giornalista Gennaro Arpaia parla chiaro: il terzino potrebbe rimanere ai box “un mese, forse un po’ meno” con l’obiettivo di tornare in tempo per la Supercoppa. Non ci voleva. Gutierrez rappresentava uno degli investimenti più mirati della sessione estiva: giovane, tecnico, aggressivo, ideale per il calcio verticale e fisicamente dispendioso predicato da Conte.

Invece, il suo apporto è stato minimo, con sette presenze in Serie A, nessuna continuità e un adattamento frenato da problemi che sembrano non volerlo abbandonare. L’infortunio dell’esterno sinistro si aggiunge alle assenze pesantissime di De Bruyne, Anguissa e dello stesso Gilmour, lasciando Conte con un reparto falcidiato e ridotto ai minimi termini. Il calendario, intanto, non fa sconti. Domani c’è la partita contro la Roma di Gasperini, avversario che condensa intensità, corsa e aggressività. Esattamente il tipo di sfida in cui gli azzurri avrebbero bisogno di tutti i loro titolari. E invece Conte dovrà affidarsi alla capacità di resilienza del gruppo, consapevole di arrivare all’Olimpico con una coperta che, per il momento, resta troppo corta.
