Nuova batosta per Jannik Sinner- (Foto IG @janniksin - glieroidelcalcio.com)
Nuova batosta per Jannik Sinner- (Foto IG @janniksin - glieroidelcalcio.com)
Per Jannik Sinner arriva una vera batosta, si tratta di un film già scritto: i tifosi restano senza parole, una vera doccia fredda.
Jannik Sinner è ormai una figura centrale nello sport italiano e internazionale, però continua a incuriosire per il modo in cui affronta ogni sfida con quella calma glaciale che lo distingue. Senza ombra di dubbio il campione di San Candido ha riportato il tennis azzurro dove mancava da anni, costruendo passo dopo passo una carriera che sembra destinata a toccare vette sempre più alte. Lo si vede in campo, nella precisione dei colpi, nella testa che non trema mai, nella capacità impressionante di trasformare ogni pressione in energia positiva.
E infatti, mentre il pubblico lo acclama e gli addetti ai lavori lo studiano quasi come se fosse un caso unico, Sinner continua ad avanzare con il suo stile pulito e disciplinato. Eppure questa volta la situazione è diversa. La batosta che gli è piombata addosso non ha nulla a che vedere con un match perso o con un torneo sfumato all’ultimo respiro. Si tratta di parole, però pronunciate da una voce autorevole e amatissima in Italia, una di quelle opinioni che inevitabilmente fanno rumore.
In una recente intervista rilasciata da Carlo Verdone, attore e regista romano tra i più celebri del panorama nazionale, da sempre appassionato di calcio e grande osservatore del mondo sportivo si parla anche di Sinner.
Verdone ha parlato della Roma, raccontando come Gian Piero Gasperini, che inizialmente sembrava destinato a non conquistare il cuore dei tifosi, sia invece ora diventato una figura centrale, amata e rispettata. La Roma di Gasperini infatti sta vivendo un momento d’oro ed è stabilmente ai vertici della Serie A, conquistando entusiasmo e approvazione ovunque. In questo clima di riflessione sullo sport e sulle personalità che lo animano, all’attore è stata rivolta una domanda curiosa: quale sportivo vedrebbe bene all’interno di uno dei suoi film?
La risposta è arrivata secca, diretta, quasi spiazzante. Verdone ha scelto Carlos Alcaraz, spiegando il perché con grande naturalezza. «Potrebbe essere divertente avere Alcaraz, ha una faccia da pischello, divertente, potrebbe essere l’amico dinamico del gruppo. Ha sempre il sorriso, fa molta empatia», ha detto.

Uno slancio di simpatia che è sembrato immediato, spontaneo. Poi però è arrivato il confronto con Sinner, ed è lì che si è consumata la vera batosta. «Mentre a Sinner il sorriso lo vedi poche volte. Per carità di Dio, parliamo di un grandissimo giocatore, non sbaglia niente, è tutto perfetto, sembra che stai giocando con la Playstation. In Alcaraz sento più anima, in Sinner una programmazione robotica», ha aggiunto Verdone, lasciando intendere che in Jannik manca, almeno per lui, quella scintilla emotiva che rende un personaggio cinematografico immediatamente coinvolgente.
Parole forti, soprattutto perché non arrivano da un critico sportivo ma da un artista abituato a leggere le persone più che i risultati. Verdone però ha voluto chiarire che il suo giudizio non intacca l’ammirazione sportiva che prova per Sinner, anzi l’ha ribadita con affetto. «Ma che gli vuoi dire? È un campione e quando quei due si sfidano tifo Jannik», ha concluso. Una frase che salva il cuore della questione, però non cancella l’impressione iniziale.
Per Sinner, abituato a pesare più le vittorie che le parole, sarà probabilmente un dettaglio da archiviare in fretta. Eppure il commento di Verdone mostra ancora una volta quanto il suo modo di essere divida, affascini, incuriosisca. In fondo anche questa è la forza dei campioni veri: fanno parlare di sé in ogni occasione, anche quando non impugnano la racchetta.
